L'ultimo concerto di Fabrizio De André torna al cinema. CLIP

Spettacolo

Il 4 giugno ritorna nelle sale, dopo il successo delle proiezioni speciali di fine maggio, il film evento che mostra l'ultima esibizione del cantautore al Teatro Brancaccio di Roma e che racconta il suo rapporto speciale con la Sardegna

Dopo il successo ottenuto nella programmazione speciale del 27 e 28 maggio scorso torna in programmazione ordinaria nelle sale italiane a partire da giovedì 4 giugno Faber in Sardegna e L'ultimo concerto di Fabrizio De André, il film concerto, tributo a uno dei più grandi cantautori italiani. Una pellicola dalla doppia anima che unisce armoniosamente, in due ore di musica indimenticabile, il racconto del rapporto tra Fabrizio De André e un luogo speciale come l’Agnata e la Sardegna, con l’ultimo memorabile concerto del cantautore genovese, ripreso dal vivo al Teatro Brancaccio di Roma nel 1998 e disponibile ora in una versione mai vista prima, restaurato e rimasterizzato in ultra HD con audio 5.1 (nel video qui sopra De Andrè che canta "Creuza de ma").

Faber in Sardegna tra passato e presente - La prima parte del film, Faber in Sardegna (regia di Gianfranco Cabiddu) a alterna efficacemente passato e presente: il passato evocato dalle rare immagini d’archivio che ritraggono Faber all’Agnata, con fotografie e spezzoni di filmati familiari uniti alle testimonianze inedite di varie personalità della cultura e della musica, così come di molti amici sardi del cantautore, che raccontano un De André privato e intimo, mettendo in luce la vita di un uomo che, smessi i panni dell’artista conosciuto da tutti, indossa quelli dell’allevatore e del contadino. Il presente, invece, va oltre il tempo, concentrandosi sulla sua musica, suonata oggi dai tanti musicisti che ogni anno all’Agnata danno vita a dei concerti unplugged.

L'ultimo concerto al Brancaccio - Il film sfocia, attraverso la vita di Faber, ne “L’Ultimo concerto di Fabrizio De André”, ultima performance dal vivo interamente ripresa dalle telecamere al Teatro Brancaccio di Roma, nel febbraio 1998, meno di un anno prima della sua scomparsa. Brani celebri Dolcenera, Khorakhané, A Cumba, Anime Salve, Il testamento di Tito, Tre Madri, Via del Campo e Il Pescatore vengono introdotti da un De André emozionato di fronte al pubblico. Sul palco, accompagnano il cantautore alcuni straordinari musicisti, fra i quali i suoi figli: Cristiano, alla sua destra, al violino, e Luvi, tra le voci femminili, interpreta la poesia in lingua Rom al termine di Khorakhané.



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