Secondo i risultati dell'autopsia la morte dell'attore lo scorso 2 febbraio sarebbe stata "accidentale". A causarla un'intossicazione acuta di stimolanti e calmanti. Nel testamento ha lasciato tutti i beni all'ex moglie
Una bomba di droghe e farmaci ben più letale di quanto finora sospettato: Philip Seymour Hoffman aveva in corpo agenti stimolanti e calmanti, tra cui eroina, cocaina, anfetamine e benzodiazepine. Questo il referto del medico legale che ha condotto l'autopsia sul corpo dell'attore premio Oscar per "Capote". Hoffman è stato trovato morto il 2 febbraio, nell'appartamento che aveva affittato qualche mese prima a Manhattan, con una siringa ancora infilata nel braccio. Il medico legale ha stabilito che la morte è stata "accidentale". La causa ufficiale, come si legge nei documenti, è stata "intossicazione acuta da mix di droghe e farmaci".
L'overdose era stata sospettata subito dalla polizia che aveva trovato vicino al cadavere dell'attore dosi di eroina, siringhe e altre sostanze in diverse parti della casa. Hoffman aveva 46 anni. In interviste dello scorso anno aveva rivelato di aver cercato di far fronte a una dipendenza dall'eroina che lo aveva agguantato di nuovo dopo 23 anni di sobrietà.
L'attore si era separato da poco dalla compagna Mimi O'Donnell, una celebre costumista. Nel testamento ha lasciato tutti i suoi beni alla O'Donnell con la richiesta che il figlio maggiore, l'unico nato al tempo del documento, crescesse a New York in un ambiente ricco di arte di cultura.
L'overdose era stata sospettata subito dalla polizia che aveva trovato vicino al cadavere dell'attore dosi di eroina, siringhe e altre sostanze in diverse parti della casa. Hoffman aveva 46 anni. In interviste dello scorso anno aveva rivelato di aver cercato di far fronte a una dipendenza dall'eroina che lo aveva agguantato di nuovo dopo 23 anni di sobrietà.
L'attore si era separato da poco dalla compagna Mimi O'Donnell, una celebre costumista. Nel testamento ha lasciato tutti i suoi beni alla O'Donnell con la richiesta che il figlio maggiore, l'unico nato al tempo del documento, crescesse a New York in un ambiente ricco di arte di cultura.