Benigni: "Silvio, le dimissioni più belle in 150 anni"

Spettacolo

Il comico toscano ospite nell'ultima puntata dello show di Fiorello scherza su Berlusconi. E sulle lacrime del ministro Fornero diventa serio: "Mi hanno toccato il cuore. Le ho sentite sincere e profonde". GUARDA IL VIDEO CON IL MONOLOGO

"Non c'è più, non ci posso credere!". Roberto Benigni, l'ospite più atteso dell'ultima puntata di #ilpiùgrandespettacolodopoilweeekend, lo show di Fiorello su Rai1, è tornato in scena con il suo tormentone preferito: Silvio Berlusconi. "Sono state le più belle dimissioni degli ultimi 150 anni", ironizza il premio Oscar, dopo aver duettato con lo showman sulle note di "La porti un bacione a Firenze". Un duetto che ha spinto Fiorello verso un altro record: il programma ha incollato davanti alla tv 13 milioni 401 mila spettatori con il 50.23% di share

"Mi è piaciuta l'idea di parlare con i capi di Stato stranieri: straordinaria, davvero, anche se mi pareva di averla già sentita", scherza Benigni con Fiorello, che consacra come "il più grande showman italiano". E poi: "Si respira un'aria nuova, non si parla più dei soliti argomenti, delle stesse persone". Ma il bersaglio è sempre lui: "Silvio, ti voglio bene, e ti sarò fedele nei secoli come l'arma dei carabinieri. Io e i carabinieri, sempre al tuo fianco".

Pescando ancora dall'attualità, Benigni parla anche del neo premier Mario Monti e non si lascia sfuggire l'occasione di ironizzare sulla sua presenza domani a "Porta a porta": "Ho letto che Vespa domani c'ha Monti: è destino che Monti venga sempre dopo un comico". Nel mirino del premio Oscar anche i tagli e la manovra: "C'era la partita della Roma e ho visto che erano rimasti in otto: accidenti, ho pensato, Monti esagera, la serie A così diventa calcetto". E ancora: "Ci hanno sorteggiato agli Europei con Irlanda e Spagna, mancava solo la Grecia. Siamo rovinati: l'arbitro non c'ha manco una monetina per fare il sorteggio".

Nel monologo che per mezz'ora ruba la scena anche a Fiorello, c'è spazio anche per una frecciata per Bossi e per la Lega: "La secessione? Bossi sta invecchiando, quando uno ha una sola idea, la ripete per tutta la vita. E quel leghista che ha detto che la Padania esiste perché c'è il Grana Padano? Sarebbe come dire che esiste la Spagna per il Pan di Spagna".

E per le lacrime del ministro del Welfare Elsa Fornero: "Mi hanno toccato il cuore. Le ho sentite sincere e profonde". L'inesauribile Benigni canta l'Inno del corpo sciolto. Poi ricorda Sandro Pertini: "I giovani non hanno bisogno di discorsi, ma di esempi di onestà". La chiusa è affidata a Pazienza: "Non bisogna mai tornare indietro, nemmeno per prendere la rincorsa".

La prima parte dell'intervento di Roberto Benigni



La seconda parte dell'intervento di Roberto Benigni

Spettacolo: Per te