Nato a Berna da genitori siciliani e considerato l’erede di Luciano Pavarotti, era ricoverato all’ospedale di Catania dal 27 agosto dopo un grave incidente stradale. La famiglia ha deciso di donare i suoi organi. VIDEO
E' morto il tenore Salvatore Licitra, ricoverato al "Garibaldi" di Catania dopo un grave incidente stradale avvenuto a Donnalucata, frazione di Scicli (Ragusa), la sera del 27 agosto, mentre in sella alla sua Vespa stava andando al ristorante con la sua fidanzata. Un'ischemia cerebrale e, quindi, la mancanza improvvisa di sangue al cervello (ipossia), gli aveva fatto perdere i sensi e di conseguenza il controllo dello scooter. La famiglia ha deciso la donazione degli organi.
Licitra, considerato l'erede di Pavarotti, era nato a Berna da genitori siciliani. Diplomato ai "Corsi Veridiani" a Parma, nel 1998 aveva debuttato al Teatro Regio in "Un Ballo in Maschera". Il successo internazionale arrivò nel maggio 2002, quando Licitra si trovò a sostituire Luciano Pavarotti alla Metropolitan Opera. Le rappresentazioni di Tosca dovevano essere l'addio dalla Metropolitan Opera di Pavarotti. L'opera, trasmessa su un maxischermo davanti al teatro, fu seguita da 3000 spettatori, che tributarono al debuttante un'ovazione di diversi minuti.
Da allora gli ingaggi lo hanno portato, tra l'altro, alla Wiener Staatsoper, all'Opera Bastille a Parigi, alla Royal Opera a Londra, al Teatro alla Scala a Milano, alla Staatsoper Unter den Linden e alla Deutsche Oper a Berlino, alla Staatsoper a Monaco di Baviera e ai teatri dell'opera a Parma, Roma, Firenze, Napoli, Oslo, Lisbona, Zurigo, Palermo e Torino.
Martedì 6 settembre sarà allestita la camera ardente nel foyer del teatro Massimo Bellini di Catania.
Licitra, considerato l'erede di Pavarotti, era nato a Berna da genitori siciliani. Diplomato ai "Corsi Veridiani" a Parma, nel 1998 aveva debuttato al Teatro Regio in "Un Ballo in Maschera". Il successo internazionale arrivò nel maggio 2002, quando Licitra si trovò a sostituire Luciano Pavarotti alla Metropolitan Opera. Le rappresentazioni di Tosca dovevano essere l'addio dalla Metropolitan Opera di Pavarotti. L'opera, trasmessa su un maxischermo davanti al teatro, fu seguita da 3000 spettatori, che tributarono al debuttante un'ovazione di diversi minuti.
Da allora gli ingaggi lo hanno portato, tra l'altro, alla Wiener Staatsoper, all'Opera Bastille a Parigi, alla Royal Opera a Londra, al Teatro alla Scala a Milano, alla Staatsoper Unter den Linden e alla Deutsche Oper a Berlino, alla Staatsoper a Monaco di Baviera e ai teatri dell'opera a Parma, Roma, Firenze, Napoli, Oslo, Lisbona, Zurigo, Palermo e Torino.
Martedì 6 settembre sarà allestita la camera ardente nel foyer del teatro Massimo Bellini di Catania.