Sexting: da Tiger Woods all’Oxford Dictionary

Spettacolo
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Tra le nuovi voci entrate nel più prestigioso dizionario inglese, i termini più dibattuti dell’ultimo anno. A cominciare da sexting, parola che ha fatto da sfondo a diversi scandali (politici e sportivi). Ma anche retweet, jeggings e Mankini…

di Eva Perasso

Quando inondava i cellulari della sua preda di messaggini scabrosi sul tono del “Ti spoglierei tutta” certo il grande campione del golf Tiger Woods non pensava al lato culturale del suo vizietto. Ma nemmeno l'ex marito di Sandra Bullock, mentre “sessaggiava” con le sue amanti, usava il vocabolario per trovare il termine più appropriato per condire messaggi di testo e immagini osé. Per non parlare dei politici (come l'ex deputato statunitense Weiner, le cui foto senza veli sono rimbalzate pure su Twitter) che hanno dovuto fare outing per aver messaggiato con dovizia di particolari anatomici le loro partner nell'irresistibile gioco erotico della conquista via etere.

Eppure è grazie alle loro storie, e a quelle di migliaia di adolescenti o coraggiosi over 50 che il termine sexting, sessaggiare, il mandare sms ammiccanti e foto di nudi ai propri amanti virtuali, fa capolino nell'ultima edizione dell'Oxford Dictionary, nella sua versione compatta “Concise Oxford English Dictionary” (COED) che proprio quest'anno compie il suo primo secolo di storia. Il tomo esce con il dodicesimo aggiornamento di “current english” (l'inglese parlato e più attuale) dal 1911 (qui la prima edizione) e festeggia le cento candeline con 400 new entry nelle sue 240mila parole, tra cui molte riprese dal linguaggio internet. Stupendo i puristi della lingua inglese edoardiana che ancora non hanno digerito il Pc e mettendo in crisi chi di tecnologia ne mastica poca: il sexting infatti non è il solo a cambiare le abitudini lessicali del più noto dizionario della storia. D'altronde, le parole divenute popolari sono state suggerite ai curatori del dizionario da un database che ne ha misurato usi e frequenze.

Insieme ai porno-messaggi entrano nell'elenco alfabetico del COED altre parole sociali, come il “retweet”, ovvero il ri-cinguettìo, l'azione (su Twitter) di ripostare nel proprio profilo un messaggio che ha pubblicato qualcun altro, senza cambiarne una virgola. E con Twitter arrivano i cyberbulli e  il sostantivo “cyberbullying”, le minacce via internet o sms, ma anche altri termini come l'esclamazione “Woot!”, usata da sempre in chat per esprimere il proprio entusiasmo o giubilo verso qualcosa, o il “Noob”, colui che presumibilmente di internet e tech non capisce nulla. Non mancano anche le definizioni che cambiano per termini già presenti in elenco, una su tutte quello del “Follower”, che ora diventa “qualcuno che segue una particolare persona, gruppo, ecc, in un sito di social network”.

E anche il concetto di “Amico”, allargandosi a Facebook, perde un po' del suo serioso contenuto fatto di fiducia, patti di sangue e cameratismo.
Ma anche il fratello maggiore del COED solo 5 mesi fa si era allargato verso chat ed emoticon: la scorsa primavera aveva inserito nella sua seriosa versione acronimi da comunicazione internet come “LOL” (la risata, acronimo di Laugh Out Loud) e “OMG” (Oh My God) e il verbo love, stilizzato e rimpiazzato da un cuoricino ♥.

Mentre, internet o meno, il mondo della moda e dello spettacolo continua a sfornare termini improbabili e geniali e regala almeno due novità al Concise Oxford: i primi sono i “Jeggings”, i leggings in versione jeans che impazzano per le donne e la cui versione maschile fu resa famosa dal presentatore americano del Late Show Conan O'Brien in una performance di grande ilarità.
Il secondo termine è Mankini, il bikini da uomo, un monopezzo con tanga che Borat nel film omonimo indossa con grande disinvoltura in versione fosforescente, e che ha scatenato la fantasia (sessuale o carnevalesca) di uomini e donne in tutto il mondo.

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