La guerra in Libano, il bisogno di cercare le proprie origini, la scoperta dei propri genitori. Arriva nelle sale venerdì il nuovo film di Denis Villeneuve trtto dal dramma rivelazione scritto da Wajdi Mouawad. GUARDA IL VIDEO IN ANTEPRIMA
Arriva venerdì nelle sale italiane La Donna che canta, film firmato dal regista canadese Denis Villeneuve e dedicato alla guerra civile che da oltre trent'anni tormenta il Libano. Tratto dall'opera di Wajdi Mouawad, la pellicola parte in Canada, ai nostri giorni, quando Jeanne e Simon Marwan (Mélissa Désormeaux-Poulin) aprendo il testamento della madre scoprono l'esistenza di un padre creduto morto e di un fratello mai conosciuto. Questo lascito diventa l'occasione per un viaggio in Medio Oriente per scoprire la terra delle proprie origini e riscoprire una madre creduta fino ad allora chiusa e lontana.
A partire dal cinema israeliano (recentemente ci sono stati Valzer con Bashir, presentato con successo al Festival di Cannes, e Lebanon, vincitore del Leone d'Oro a Venezia), vicino sia geograficamente che storicamente agli eventi, fino agli Libanesi della diaspora, più legati sentimentalmente alla loro storia, la guerra civile Libanese ha iniziato negli ultimi anni a diventare uno dei temi più trattati al cinema. La donna che canta si inserisce in questo filone, partendo dal racconto semi autobiografico di Wajdi Mouawad, costretto ad abbandonare la sua terra all'età di otto anni.
A partire dal cinema israeliano (recentemente ci sono stati Valzer con Bashir, presentato con successo al Festival di Cannes, e Lebanon, vincitore del Leone d'Oro a Venezia), vicino sia geograficamente che storicamente agli eventi, fino agli Libanesi della diaspora, più legati sentimentalmente alla loro storia, la guerra civile Libanese ha iniziato negli ultimi anni a diventare uno dei temi più trattati al cinema. La donna che canta si inserisce in questo filone, partendo dal racconto semi autobiografico di Wajdi Mouawad, costretto ad abbandonare la sua terra all'età di otto anni.