James Blunt: così ho impedito la terza guerra mondiale

Spettacolo
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Nel 1999 il cantante inglese era ufficiale in Kosovo. Si oppose all'ordine di attaccare le truppe russe spalleggiato dal generale americano Jackson. "Se avessi detto di sì, probabilmente sarebbe scoppiato un altro conflitto"

Il cantautore inglese James Blunt soldato di buon senso pronto a contestare le decisioni dei superiori quando potrebbero portare conseguenze troppo pesanti. Lo ha rivelato lui stesso durante un'intervista alla BBC, raccontando un episodio risalente a quando prestava servizio come ufficiale in Kosovo, nel 1999.

James Blunt era di stanza a Pristina e, nel bel mezzo di una situazione da lui definita "pazza", ricevette l'ordine di attaccare le truppe russe dal generale Clark. Lui, 25enne, si rifiutò di farlo. Rischiando di finire davanti alla corte marziale per essersi opposto agli ordini dei suoi superiori.

Ciò non accadde perché, dopo il rifiuto di Blunt, sulla questione intervenne il generale americano Mike Jackson: "I miei soldati non saranno responsabili di aver dato l'avvio alla terza Guerra mondiale", disse in una comunicazione radio.

Il cantante ha detto però alla BBC che, anche se Jackson non fosse intervenuto, lui avrebbe mantenuto la propria posizione: "Ci sono cose che fai e che sai essere giuste, e altre che invece senti essere sbagliate. Io credo che in questo caso bisogna opporsi".
Blunt lasciò poi la carriera militare nel 2002 per dedicarsi solo alla musica.

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