Il regista, tra i principali esponenti della Nouvelle Vague, si è spento a Parigi. Il suo ultimo film 'Bellamy' era stato presentato lo scorso anno alla Berlinale. Ascolta il ricordo di Gabriele Salvatores
E' morto a Parigi all'età di 80 anni il regista Claude Chabrol. Nato il 24 giugno 1930, sposato tre volte e padre di due figli, era uno dei più grandi cineasti francesi. Dopo la morte di Francois Truffaut nel 1984 e di Erich Rohmer pochi mesi fa, Chabrol, insieme a Jean-Luc Godard Chabrol, era uno degli ultimi rappresentanti della Nouvelle Vague.
Critico impietoso della borghesia francese e delle sue ipocrisie oltre che profondo conoscitore dell'animo umano, e grande ammiratore di di Alfred Hitchcock, Chabrol ha realizzato oltre 60 film. Cominciò a lavorare nel 1953 per la rivista specializzata 'Cahier du Cinema'. Solo cinque anni dopo siglava il primo lungometraggio, 'Le Beau Serge' del 1957, citato come capostipite della futura Nouvelle Vague. Del 1958 è 'I cugini', poliziesco che rivela forti influenze di Hitchcock e gli frutta l'Orso d'Oro al Festival del cinema di Berlino. Seguono produzioni più commerciali e costose, come 'A doppia mandata' (1959), 'Landru' (1962), 'Le più belle truffe del mondo' (1963), 'Les Biches - Le cerbiatte' (1967).
Più intensi i film successivi, come 'Stephane, una moglie infedele' (1968) e 'Ucciderò un uomo' (1969). Con 'Il Tagliagole' Chabrol avvia una serie di sette film conclusasi con 'Sterminate Gruppo Zero' (1973) e conta film celebri come 'Dieci incredibili giorni' (1971) e 'L'amico di famiglia' (1973).
Tra le pellicole più famose, già nella piena maturità artistica di Chabrol, 'Un affare di donne' (1988), che vede impegnata una delle sue attrici preferite, Isabelle Huppert, 'Madame Bovary' (1991) e 'Grazie per la cioccolata' (2000).
L'ultimo film, presentato lo scorso anno al Festival di Berlino, è stato 'Bellamy'.
Critico impietoso della borghesia francese e delle sue ipocrisie oltre che profondo conoscitore dell'animo umano, e grande ammiratore di di Alfred Hitchcock, Chabrol ha realizzato oltre 60 film. Cominciò a lavorare nel 1953 per la rivista specializzata 'Cahier du Cinema'. Solo cinque anni dopo siglava il primo lungometraggio, 'Le Beau Serge' del 1957, citato come capostipite della futura Nouvelle Vague. Del 1958 è 'I cugini', poliziesco che rivela forti influenze di Hitchcock e gli frutta l'Orso d'Oro al Festival del cinema di Berlino. Seguono produzioni più commerciali e costose, come 'A doppia mandata' (1959), 'Landru' (1962), 'Le più belle truffe del mondo' (1963), 'Les Biches - Le cerbiatte' (1967).
Più intensi i film successivi, come 'Stephane, una moglie infedele' (1968) e 'Ucciderò un uomo' (1969). Con 'Il Tagliagole' Chabrol avvia una serie di sette film conclusasi con 'Sterminate Gruppo Zero' (1973) e conta film celebri come 'Dieci incredibili giorni' (1971) e 'L'amico di famiglia' (1973).
Tra le pellicole più famose, già nella piena maturità artistica di Chabrol, 'Un affare di donne' (1988), che vede impegnata una delle sue attrici preferite, Isabelle Huppert, 'Madame Bovary' (1991) e 'Grazie per la cioccolata' (2000).
L'ultimo film, presentato lo scorso anno al Festival di Berlino, è stato 'Bellamy'.