Google presenta la sua Tv e aggrega intorno a sé alcuni colossi come Sony, Intel e Logitech. Riuscirà laddove hanno fallito Apple, Microsoft e i servizi peer-to-peer?
di Gabriele De Palma
Dopo Apple e Microsoft anche Google è pronta a perseguire quello che appare il sogno di tutti i grandi colossi della Rete: conquistare, dopo il monitor del pc, anche il piccolo grande schermo. Il motore di ricerca ha presentato, in occasione dell'annuale conferenza degli sviluppatori Google Tv, una piattaforma che, grazie al sistema operativo Android, porta alcune delle funzionalità e meccanismi di ricerca propri del web sulla tv. Primi esemplari disponibili dal prossimo autunno. "Riuscirà nell'impresa? Fino ad ora i tentativi di Steve Jobs, con Apple Tv, e Microsoft, con Windows Media Center, non sono stati esattamente un successo, così come i servizi peer-to-peer Babelgum, Joost e Veoh che non sono mai riusciti a decollare nel mercato di massa e che sperano, come altri outsider, che l'iniziativa di Google apra la strada anche agli indipendenti ripristinando eque condizioni di accesso".
Benché Google sia nuova del mercato tv la sua scesa in campo ha suscitato molta attenzione da parte degli attori tradizionali. Un po' perché Google entrando da outsider ha già sbaragliato l'advertising online, trovando l'unico modello di business remunerativo, quello degli smartphone, predisponendo una piattaforma aperta e in rapida evoluzione – Android – adattata ora anche per la tv. Un po' perché la potenza finanziaria e di conoscenza della grande G le permette di investire ingenti capitali e stringere accordi con partner affermati. Non sorprende quindi che Sony sia già pronta con i primi modelli che integrano Google Tv, Logitech stia ultimando i decoder e i nuovi telecomandi (con tastiera e mousepad) da applicare ai televisori pre-Google (commercializzati a una cifra intorno ai 200 dollari) e che Intel abbia messo a disposizione il meglio dei propri chip, gli Atom.
Come sarà la tv a partire dal prossimo autunno? Cosa potremo fare e vedere sugli schermi Lcd o plasma ad alta definizione? Finora tutto ciò che è dato sapere è reperibile sul blog ufficiale di Google, e cioè che grazie al browser Chrome integrato si potrà cercare tra i contenuti tv tradizionali e tra i contenuti web e vedere i preferiti. Quindi non solo i video di YouTube, ma tutti i video disponibili online e via etere e anche altri file multimediali (foto, Facebook), raccolti in un hub entertainment. Altamente probabili funzionalità interattive: Logitech ha annunciato la possibilità di videocomunicare su una porzione dello schermo mentre si guarda la tv sull'altro. Il potenziale maggiore però non è quello annunciato in questi giorni, ma quello che verrà.
Come per Android – che non a caso è il cuore e il cervello della GoogleTv – l'arma vincente del progetto è il movimento di aziende e programmatori di software che aggregherà intorno alla piattaforma di sviluppo rilasciata in open source e gratuitamente. Android per dispositivi mobili in due anni ha già raggiunto risultati ottimi nel mercato degli smartphone, arrivando a superare anche iPhone in quanto a vendite.
Uno dei problemi maggiori che dovranno affrontare gli sviluppatori sarà trovare il modo di rendere godibile la visione di contenuti a bassa definizione come quelli di YouTube con monitor dalla risoluzioni in molti casi doppia. Nonostante non costi nulla usare la piattaforma per la GoogleTv, c'è chi, come Panasonic, ha abbandonato il progetto prima ancora che partisse e lo ha fatto per motivi di soldi.
Produrre un televisore con Android è troppo caro non per il software ma per l'hardware necessario a farlo “girare” a puntino: memoria Ram, chip Atom e capacità del processore. Oltre a costi e formato l'ostacolo più ingombrante potrebbe essere l'abitudine ben radicata dei telespettatori, e quella più recente ma più radicale degli internauti.
Dopo Apple e Microsoft anche Google è pronta a perseguire quello che appare il sogno di tutti i grandi colossi della Rete: conquistare, dopo il monitor del pc, anche il piccolo grande schermo. Il motore di ricerca ha presentato, in occasione dell'annuale conferenza degli sviluppatori Google Tv, una piattaforma che, grazie al sistema operativo Android, porta alcune delle funzionalità e meccanismi di ricerca propri del web sulla tv. Primi esemplari disponibili dal prossimo autunno. "Riuscirà nell'impresa? Fino ad ora i tentativi di Steve Jobs, con Apple Tv, e Microsoft, con Windows Media Center, non sono stati esattamente un successo, così come i servizi peer-to-peer Babelgum, Joost e Veoh che non sono mai riusciti a decollare nel mercato di massa e che sperano, come altri outsider, che l'iniziativa di Google apra la strada anche agli indipendenti ripristinando eque condizioni di accesso".
Benché Google sia nuova del mercato tv la sua scesa in campo ha suscitato molta attenzione da parte degli attori tradizionali. Un po' perché Google entrando da outsider ha già sbaragliato l'advertising online, trovando l'unico modello di business remunerativo, quello degli smartphone, predisponendo una piattaforma aperta e in rapida evoluzione – Android – adattata ora anche per la tv. Un po' perché la potenza finanziaria e di conoscenza della grande G le permette di investire ingenti capitali e stringere accordi con partner affermati. Non sorprende quindi che Sony sia già pronta con i primi modelli che integrano Google Tv, Logitech stia ultimando i decoder e i nuovi telecomandi (con tastiera e mousepad) da applicare ai televisori pre-Google (commercializzati a una cifra intorno ai 200 dollari) e che Intel abbia messo a disposizione il meglio dei propri chip, gli Atom.
Come sarà la tv a partire dal prossimo autunno? Cosa potremo fare e vedere sugli schermi Lcd o plasma ad alta definizione? Finora tutto ciò che è dato sapere è reperibile sul blog ufficiale di Google, e cioè che grazie al browser Chrome integrato si potrà cercare tra i contenuti tv tradizionali e tra i contenuti web e vedere i preferiti. Quindi non solo i video di YouTube, ma tutti i video disponibili online e via etere e anche altri file multimediali (foto, Facebook), raccolti in un hub entertainment. Altamente probabili funzionalità interattive: Logitech ha annunciato la possibilità di videocomunicare su una porzione dello schermo mentre si guarda la tv sull'altro. Il potenziale maggiore però non è quello annunciato in questi giorni, ma quello che verrà.
Come per Android – che non a caso è il cuore e il cervello della GoogleTv – l'arma vincente del progetto è il movimento di aziende e programmatori di software che aggregherà intorno alla piattaforma di sviluppo rilasciata in open source e gratuitamente. Android per dispositivi mobili in due anni ha già raggiunto risultati ottimi nel mercato degli smartphone, arrivando a superare anche iPhone in quanto a vendite.
Uno dei problemi maggiori che dovranno affrontare gli sviluppatori sarà trovare il modo di rendere godibile la visione di contenuti a bassa definizione come quelli di YouTube con monitor dalla risoluzioni in molti casi doppia. Nonostante non costi nulla usare la piattaforma per la GoogleTv, c'è chi, come Panasonic, ha abbandonato il progetto prima ancora che partisse e lo ha fatto per motivi di soldi.
Produrre un televisore con Android è troppo caro non per il software ma per l'hardware necessario a farlo “girare” a puntino: memoria Ram, chip Atom e capacità del processore. Oltre a costi e formato l'ostacolo più ingombrante potrebbe essere l'abitudine ben radicata dei telespettatori, e quella più recente ma più radicale degli internauti.