Cannes, Elio Germano miglior attore per "La nostra vita"

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A pari merito con Javier Bardem, Elio Germano ha vinto il titolo di miglior attore al Festival di Cannes. Il premio dedicato "agli italiani che fanno di tutto per rendere il Paese migliore nonostante la loro classe dirigente"

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A prevalere in questa 63/ma edizione del Festival di Cannes che si è chiuso domenica sera è stata, contro il pessimismo di quasi tutti i suoi film, la fantasia, la speranza, la poesia e l'Italia contemporanea.

In una selezione appunto segnata da argomenti politici prende così la Palma d'Oro il film più surreale e mistico, quello del thailandese Apichatpong Weerasethakul, ovvero “Oncle Boonmee who can recall his past live” che ha  portato sulla Croisette, un film onirico con protagonista un uomo alla ricerca delle sua vita passata che non poteva non piacere al presidente di giuria Tim Burton.

Anche il Gran Prix, il secondo premio in quanto a importanza, va a un film nel segno della mistica come il film francese “Des Hommes et des Dieux”  di Xavier Beauvois che racconta il sequestro e l'uccisione di sette monaci trappisti francesi nel 1996 da parte di un commando dei gruppi islamici armati (Gia) che irruppe nel monastero di Nostra Signora dell'Atlante a Tibhirine.

Sposta tutto il Palmares sul puro divertimento e disimpegno il premio alla regia, molto contestato dagli addetti ai lavori, andato al francese “Tournee” di Mathieu Amalric con protagonista un uomo che gestisce una compagnia di allegre ragazze americane di New Burlesque (misto tra strip-tease e cabaret). Infine c'è appunto la poesia di “Poetry”, film coreano di Lee Chang-Dong con protagonista un donna che scopre tutte le virtù dell'arte.

Infine il premio alla giuria va meritatamente a un film, con poca speranza, che viene dal Ciad “L'homme qui crié” di Mahamat-Saleh Haroun. Ovvero la storia di una padre che tradisce la sua stessa paternità perché non c'è pace, né paternità, in un paese povero e sempre in guerra.

Invece, 'La nostra vita' di Daniele Luchetti che ha visto vincere il nostro Elio Germano il premio come miglior attore, nonostante racconti un'Italia dove conta il denaro e l'apparire alla fine fa prevalere una speranza: quella della famiglia da sempre centrale nella nostra cinematografia passata e recente

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