"L'Uomo che verrà" di Giorgio Diritti, che racconta la strage nazista di Marzabotto, è il miglior film del 2010. Il premio per la Miglior regia è andato invece a Marco Bellocchio per “Vincere”, pellicola che ha conquistato 8 statuette. VIDEO E FOTO
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Alla serata di premiazione dei David di Donatello 2009-2010 oltre al film di Giorgio Diritti, 'L'uomo che verrà", e quello di Marco Bellocchio, “Vincere”, ha vinto su tutti la politica e la polemica. Hanno polemizzato un po' tutti anche perché l'incipit della serata, la lettura del documento dei Centoautori, da parte di Stefania Sandrelli, fatta con una platea in piedi, non poteva che non galvanizzare tutti.
Per quanto riguarda i premi, vince un film difficile come “L'uomo che verrà" di Giorgio Diritti (aveva già vinto al Festival di Roma) e, in quanto a statuette (ben otto), “Vincere” di Marco Bellocchio, che ottiene il premio della miglior regia. Un po' di delusione invece per Paolo Virzì che partito superfavorito (18 candidature) si porta a casa con “La prima cosa bella” solo tre statuette (miglior attore e attrice protagonista a Valerio Mastandrea e Micaela Ramazzotti e la sceneggiatura). Ma va peggio forse a “Baaria” di Giuseppe Tornatore che ottiene solo il premio per il miglior musicista (Ennio Morricone) e il David Giovani e infine va un po' meglio invece a ”Mine vaganti” di Ferzan Ozpetek (che ottiene due premi andati a Ilaria Occhini e Ennio Fantastichini come attori non protagonisti).
Alla serata di premiazione dei David di Donatello 2009-2010 oltre al film di Giorgio Diritti, 'L'uomo che verrà", e quello di Marco Bellocchio, “Vincere”, ha vinto su tutti la politica e la polemica. Hanno polemizzato un po' tutti anche perché l'incipit della serata, la lettura del documento dei Centoautori, da parte di Stefania Sandrelli, fatta con una platea in piedi, non poteva che non galvanizzare tutti.
Per quanto riguarda i premi, vince un film difficile come “L'uomo che verrà" di Giorgio Diritti (aveva già vinto al Festival di Roma) e, in quanto a statuette (ben otto), “Vincere” di Marco Bellocchio, che ottiene il premio della miglior regia. Un po' di delusione invece per Paolo Virzì che partito superfavorito (18 candidature) si porta a casa con “La prima cosa bella” solo tre statuette (miglior attore e attrice protagonista a Valerio Mastandrea e Micaela Ramazzotti e la sceneggiatura). Ma va peggio forse a “Baaria” di Giuseppe Tornatore che ottiene solo il premio per il miglior musicista (Ennio Morricone) e il David Giovani e infine va un po' meglio invece a ”Mine vaganti” di Ferzan Ozpetek (che ottiene due premi andati a Ilaria Occhini e Ennio Fantastichini come attori non protagonisti).