I lavoratori del teatro lirico milanese incrociano le braccia per protestare contro il decreto Bondi sulle fondazioni liriche. Sospesa la messa in scena dell'opera verdiana
Niente "Simon Boccanegra" questa sera alla Scala: i lavoratori impegnati nella settima replica dello spettacolo hanno infatti indetto uno sciopero per protestare contro il decreto legge che riforma il settore delle fondazioni liriche e sinfoniche. "Prendendo atto del testo del decreto, della volontà dei lavoratori e in conformità con le decisioni nazionali, domani sera i lavoratori si asterranno dalla prestazione dello spettacolo 'Simon Boccanegra', settima replica, e si ritroveranno in assemblea", si legge nella nota dei sindacati diffusa dalla direzione del teatro.
Venerdì scorso, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - dopo averlo rinviato una prima volta al ministro per i Beni e le attività culturali, Sandro Bondi, con richieste di chiarimento e di eventuali modifiche - ha firmato il decreto legge sulle "disposizioni urgenti in materia di spettacolo e attività culturali". Il provvedimento contiene tra l'altro norme sul turn over dei dipendenti e l'età pensionabile di ballerini e, come ha dichiarato Bondi ai media, è un primo passo per "riordinare l'intero settore prevedendo la razionalizzazione dell'organizzazione e del funzionamento delle fondazioni liriche, l'incentivazione dell'apporto di capitali privati e la possibilità di riconoscere diversi gradi di autonomia delle fondazioni".
Ieri, il Cda della Fondazione Teatro alla Scala aveva auspicato che il ministero "vorrà creare in tempi molto brevi le condizioni per far sì che i teatri che rientrano nei parametri stabiliti possano, nelle more dell'assunzione del regolamento stesso, non subire inevitabili e gravi danni, e non vedere così vanificati gli sforzifatti negli ultimi anni".
Venerdì scorso, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - dopo averlo rinviato una prima volta al ministro per i Beni e le attività culturali, Sandro Bondi, con richieste di chiarimento e di eventuali modifiche - ha firmato il decreto legge sulle "disposizioni urgenti in materia di spettacolo e attività culturali". Il provvedimento contiene tra l'altro norme sul turn over dei dipendenti e l'età pensionabile di ballerini e, come ha dichiarato Bondi ai media, è un primo passo per "riordinare l'intero settore prevedendo la razionalizzazione dell'organizzazione e del funzionamento delle fondazioni liriche, l'incentivazione dell'apporto di capitali privati e la possibilità di riconoscere diversi gradi di autonomia delle fondazioni".
Ieri, il Cda della Fondazione Teatro alla Scala aveva auspicato che il ministero "vorrà creare in tempi molto brevi le condizioni per far sì che i teatri che rientrano nei parametri stabiliti possano, nelle more dell'assunzione del regolamento stesso, non subire inevitabili e gravi danni, e non vedere così vanificati gli sforzifatti negli ultimi anni".