Pete Doherty rischia il carcere per omicidio colposo

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E' stato arrestato e rimesso in libertà provvisoria il frontman dei Babyshambles. L'accusa è d'avere fornito una dose mortale di droga alla 27enne Robin Whitehead, che stava lavorando a un documentario sulla vita del cantante

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Sono nuovamente scattate le manette per Pete Doherty, accusato d'aver fornito la dose mortale di droga, che ha ucciso, lo scorso 24 gennaio, l'ereditiera britannica Robin Whitehead. Il corpo della 27enne nipote di Teddy Goldsmith, fondatore della rivista The ecologist, era stato ritrovato nel suo appartamento di Homerton. Robin aveva appena filmato Doherty, impegnato, con altre quattro persone, ad assumere eroina e crak. Stava, infatti, girando un documentario sulla vita del cantante dal titolo "The road to Albion".  Doherty, secondo il racconto degli amici, era tornato a casa, quando la Whitehead era ancora viva. A questo punto l'ereditiera avrebbe deciso d'assumere la droga rimasta, finendo in overdose. Col cantante sono stati arrestati, il 16 marzo, il 41enne Wolfman Wolfe, che ha trovato il corpo di Robin ma ha negato d'averla vista assumere droga; il proprietario dell'appartamento Samworth Gill, accusato d'aver tentato di sviare la giustizia occultando prove; il musicista 28enne Alan Wass, che con Doherty ha fornito materialmente la droga. Il portavoce del cantante ha dichiarato ai giornali che Pete non c'entra con la morte di Robin e che è fortemente depresso. Dopo l'arresto i quattro imputati sono stati rimessi in libertà provvisoria. Ma ad aprile dovranni ripresentarsi davanti a Scotland Yard, quando saranno esposte dalla polizia le prove raccolte sulla provenienza della droga e sulla morte della ragazza.

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