Jacko: confessioni intime del re del pop

Spettacolo
Michael Jackson
AMERICAN BANDSTAND 50TH

Nel "libro che Michael Jackson avrebbe voluto farti leggere" (Newton Compton editori) il rabbino Shmuley Boteach ha raccolto le conversazioni private con il cantante americano scomparso l'anno scorso. LEGGI UNO STRALCIO IN ESCLUSIVA SU SKY.IT

di Shmuley Boteach

SHMULEY BOTEACH: Dio ha sempre risposto alle tue preghiere?

MICHAEL JACKSON: Solitamente sì. Certo. È per questo che ci credo.

SB: Hai l’impressione che ti sia stato accanto nei periodi più difficili della tua vita?

MJ: Non c’è stata cosa che abbia chiesto che non abbia poi ricevuto. Non è un ragionamento materialistico. Sto per dire cose che non ho mai detto prima e questa è la pura verità. Non ho alcuna ragione per mentirti e Dio sa che sto dicendo il vero. Penso a tutto il mio successo e alla mia popolarità, e li ho voluti, li ho voluti perché volevo essere amato. Ecco tutto. Questa è l’unica verità. Volevo che la gente mi amasse, mi amasse davvero, perché non mi sono mai sentito veramente amato. Mi dicevo: “So di avere un talento”. Forse, se mi fossi sforzato, forse la gente mi avrebbe amato di più. Volevo soltanto essere amato perché penso sia molto importante essere amati e dire alla gente che la ami, guardarla negli occhi e dirglielo.


Ricordo che quando Michael mi disse queste cose, sentii dei brividi lungo il corpo. Ero lì seduto, insieme al personaggio più famoso del mondo, un’icona che tanta gente avrebbe voluto imitare. E lui mi stava dicendo che tutto ciò che aveva fatto fino a quel momento – tutte le canzoni che avevamo ascoltato, i passi di danza, il moonwalk – erano stati inventati soltanto per ricevere almeno una briciola d’amore. Pensai fra me e me che Michael viveva in un buco nero affettivo talmente immenso che ben pochi di noi potevano davvero comprenderlo.


SB: L’altra faccia della medaglia di tutto questo, Michael, è che se da bambino ti avessero riempito di amore, non avresti lavorato così tanto per raggiungere il successo.

MJ: Questo è vero. Ecco perché non vorrei cambiare nulla, perché tutto s’è risolto in tanti modi diversi.

SB: Perciò sei riuscito a trasformare l’abbandono in un dono del cielo?

MJ: Sì.

SB: Ricordo quel che disse Paul McCartney su di te, quando diventasti una grande star. Qualcuno gli chiese: «Michael Jackson... farà forse la fine di quelle rockstar che – Dio non voglia – muoiono a trent’anni per la droga?». E McCartney rispose: «No, Michael è un tipo del tutto diverso. Non bestemmia, non beve». Lo ha detto circa quindici anni fa. Sapevi queste cose di te? Ovvero che avevi un carattere che, se avesse continuato a prevalere, non si sarebbe fatto distruggere dalla celebrità e dal successo?


Mamma mia, leggere questa parte della conversazione a soli otto anni di distanza è veramente angoscioso. Se allora avessi saputo che era esattamente questo, il triste destino che lo aspettava! Ma erano tempi diversi, e anche Michael era una persona molto diversa.


MJ: Sì, sono sempre stato molto determinato. Ho sempre avuto le idee chiare sulle cose che volevo fare e sui traguardi che volevo raggiungere, e nulla poteva fermarmi. Sono molto concentrato e so ciò che voglio, quel che voglio raggiungere, e non mi lascio fuorviare. E anche se a volte mi sento un po’ giù, continuo a correre, a impegnarmi in questa gara di resistenza, per raggiungere quei traguardi. Mi mantiene in pista. Ho una grande dedizione.

SB: Se sei tanto felice di quel che sei... Hai detto che non avresti fatto nulla in maniera diversa perché sai che qualunque esperienza tu abbia avuto da bambino, ha condotto a quel che sei ora, al tuo successo. Dunque non faresti nulla di diverso da quel che hai fatto finora?

MJ: No. Sono così sensibile con gli altri bambini per via del mio passato e di questo sono molto contento.
©2009 Newton Compton editori s.r.l. Tutti i diritti riservati

Tratto da Shmuley Boteach, Il libro che Michael jackson avrebbe voluto farti leggere, Newton Compton editori (pp. 288, euro 9,90)

Il rabbino Shmuley Boteach è stato amico intimo di Michael Jackson, nonché sua guida spirituale. Volto noto della televisione americana, è autore di numerosi bestseller tradotti e pubblicati in tutto il mondo, tra i quali Il cuore ha i suoi comandamenti.


Addio a Michael Jackson, il re del pop: tutte le foto


Spettacolo: Per te