Dinosauri, ricostruite in 3D uova risalenti a 200 milioni di anni fa

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

Il risultato è stato ottenuto grazie al super microscopio a raggi X della Struttura europea per la luce di sincrotrone (Esrf) di Grenoble 

Le uova di dinosauro non hanno più segreti. I ricercatori dell’Università Sudafricana di Witwatersrand sono riusciti a ricostruire il loro interno in 3D, senza romperne il guscio, grazie al super microscopio a raggi X della Struttura europea per la luce di sincrotrone (Esrf) di Grenoble. Le uova, deposte dalle femmine del dinosauro erbivoro Massospondylus carinatus, sono state trovate nel 1976 nel Golden Gate Highlands National Park in Sudafrica e celano al proprio interno degli embrioni fossilizzati.

Gli embrioni

Sotto la guida di Kimi Chapelle e Jonah Choiniere, gli studiosi hanno utilizzato il sincrotrone di Grenoble, in cui gli elettroni che viaggiano alla velocità della luce emettono raggi X ad alta potenza in grado di scansionare in modo non distruttivo la materia, per ricostruire in 3D il cranio, lungo 2 centimetri, degli embrioni. Hanno così scoperto che lo sviluppo della testa di questi dinosauri era simile a quello di coccodrilli, polli, tartarughe e lucertole. L’utilizzo del sincrotrone ha permesso di esplorare gli embrioni con un livello di dettaglio senza precedenti, alla risoluzione di una singola cellula ossea: ai ricercatori sono serviti circa 3 anni per elaborare tutti i dati ottenuti.

Lo sviluppo del cranio

Nel corso dello studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista di settore Scientific Reports, il team ha scoperto che gli embrioni si sono fossilizzati quando si trovavano al 60% dello sviluppo. Inoltre, è emerso che ogni embrione aveva due tipi di dente: uno triangolare che sarebbe stato riassorbito prima della schiusa, come succede ai moderni gechi e coccodrilli, e un altro simile a quello degli adulti, che i piccoli avrebbero conservato dopo essere usciti dall’uovo. In generale lo sviluppo della testa di questi embrioni è risultato simile a quello dei parenti viventi dei dinosauri, come coccodrilli, polli, tartarughe e lucertole. "È incredibile che in oltre 250 milioni di anni di evoluzione dei rettili, il modo in cui il cranio si sviluppa nell'uovo sia rimasto più o meno lo stesso”, osserva Choiniere. 

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