Topi ciechi recuperano la vista con trapianto di cellule nella retina

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Immagine di archivio (Getty Images)
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L’esperimento, condotto dai ricercatori dell’Università della California, potrebbe essere un punto di partenza per curare le malattie degenerative che colpiscono la membrana oculare 

Le retine danneggiate potrebbero essere riparate, restituendo ai pazienti affetti da problemi le normali funzioni visive. La scoperta è stata effettuata da un team di ricercatori dell’Università della California, e illustrata nello specifico dalla rivista Journal of Neuroscience. Si tratta di un importante passo avanti nell’ambito della lotta alle malattie degenerative che colpiscono la membrana dell’occhio e tendono a presentarsi soprattutto con l’avanzamento dell’età, riguardando milioni di persone in tutto il mondo. Il gruppo di studio ha infatti sperimentato su topi ciechi il trapianto cellulare nella retina: a distanza di poche settimane, i roditori hanno mostrato un recupero della vista.

Degenerazioni della vista, richieste nuove terapie

La maculopatia è una delle malattie degenerative più famose tra quelle che colpiscono la retina: porta a un calo della vista graduale e riguarda circa due terzi degli invalidi visivi in tutto il mondo. La diffusione di questa e altre condizioni sta incrementando la necessità di terapie efficaci. Gli attuali trattamenti, infatti, consentono di rallentare il processo che danneggia le cellule fotosensibili presenti nella retina, ma poco possono fare nelle fasi più avanzate delle patologie. Tuttavia, grazie al nuovo metodo testato dal team dell’ateneo californiano, ci sarebbero possibilità di riparare i danni della membrana oculare, ripristinando così le normali funzioni visive.

Il trapianto di cellule fetali

Durante l’esperimento, i ricercatori hanno trapiantato dei sottili ‘fogli’ di cellule fetali nella retina di topi che erano stati colpiti da una degenerazione visiva che ha compromesso i recettori fotosensibili situati in fondo all’occhio. Se da un lato la tecnica del trapianto era stata sperimentata, nessuno si era mai spinto fino a verificare le risposte del cervello e dell’apparato visivo. Un passo compiuto invece dal recente studio, che ha dimostrato come, a tre mesi dall’operazione, i topi percepissero di nuovo gli stimoli visivi, come orientamento, contrasto e dimensioni, un recupero ulteriormente emerso dalla risposta dei neuroni della corteccia visiva. Tutto questo prova che le cellule fetali utilizzate possono integrarsi perfettamente all’interno di una retina danneggiata, e secondo David Lyon, coordinatore della ricerca, “i risultati mostrano il grande potenziale dei trapianti nel curare la degenerazione della retina nelle persone”.

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