Le 4 cose da sapere sullo sciame meteorico delle Quadrantidi

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

Le stelle di cadenti di gennaio rappresentano tradizionalmente il primo appuntamento celeste dell’anno e sono accompagnate da svariate curiosità riguardanti l’origine, il nome e altro ancora 

Per gli appassionati di astronomia l’inizio di un nuovo anno coincide puntualmente con uno degli appuntamenti più attesi per quanto riguarda le stelle cadenti. Lo sciame meteorico delle Quadrantidi raggiunge infatti il proprio picco tra il 3 e il 4 gennaio, quando sarà possibile approfittare, seppur per poche ore, dello spettacolo offerto dalle meteore.

La scoperta delle Quadrantidi

È stato l’astronomo italiano Antonio Brucalassi a scoprire l’esistenza delle Quadrantidi, da quel momento presenti sul calendario di tutti gli astrofili. Si dice infatti che durante un viaggio ad Arezzo il 2 gennaio 1825, Brucalassi notò il grande numero di stelle cadenti che sfrecciavano nei cieli di inizio anno.

Quadrantidi o Bootidi? Le meteore dal doppio nome

Solitamente, il nome di uno sciame meteorico deriva da quello della costellazione da cui le stelle cadenti sembrano avere origine. C’è però una curiosità relativa a queste meteore di inizio anno: la costellazione del Quadrante Murale, presa inizialmente come riferimento, è stata soppressa anni fa in seguito all’opera di razionalizzazione delle costellazioni dell’Unione Astronomica Internazionale. Per questo, nonostante lo sciame sia rimasto noto con il nome di Quadrantidi, un appellativo alternativo per queste stelle cadenti è quello di Bootidi, visto che le meteore sembrano irradiarsi in prossimità di quella che oggi è definita la costellazione del Boote.

L’origine delle Quadrantidi

Le Quadrantidi vantano inoltre un’origine misteriosa, non ancora del tutto chiara. Se gli sciami meteorici sono provocati solitamente dallo sgretolarsi di una cometa, sono svariate le ipotesi sugli oggetti celesti dai quali potrebbero provenire le stelle cadenti di gennaio. Tra le possibili comete progenitrici sono state individuate negli anni C/1490 Y1 e Machholz 1, ma non sono mancate possibilità più suggestive come l’asteroide 2003 EH1 o l’ipotesi che la cometa da cui originano le Quadrantidi sia stata deviata addirittura in seguito a un incontro con Giove.

Quando osservare le Quadrantidi

Le osservazioni realizzate nel corso degli anni hanno permesso di tracciare un quadro generale dell’attività delle Quadrantidi, che sono visibili dal 2 al 6 gennaio, con picco solitamente raggiunto il 4 gennaio. Ciononostante, queste stelle cadenti sono conosciute per essere uno sciame piuttosto intenso, con un tasso orario zenitale (Zhr, ovvero il numero massimo di meteore visibili in un’ora) che varia tra 50 e 300. Un’altra caratteristica riguarda i tempi di osservazione: come riferisce Unione Astrofili Italiani, il radiante sorge solitamente dopo mezzanotte ed è quindi consigliato attendere le ore piccole, verso l’alba, per godersi lo spettacolo delle Quadrantidi. 

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