Presentato ‘Astro’, il prototipo della tuta spaziale del futuro
ScienzeÈ stato progettato dalle compagnie statunitensi ILC (International Latex Corporation) Dover e Collins Aerospace ed è stato svelato per la prima volta al Congresso americano durante le celebrazioni per i 50 anni dallo sbarco sulla Luna
Nel corso delle celebrazioni per i 50 anni dallo sbarco sulla Luna, è stato presentato ufficialmente al Congresso americano ‘Astro’, il prototipo della tuta spaziale che in futuro gli astronauti indosseranno durante le missioni su Marte e sul satellite naturale della Terra. È stato progettato dalle compagnie statunitensi ILC (International Latex Corporation) Dover e Collins Aerospace. Gli ingegneri spiegano che le nuove tute spaziali, più leggere e maneggevoli permetteranno agli astronauti di muoversi con maggiore facilità nello spazio: potranno essere utilizzate sia durante le attività extraveicolari (le cosiddette passeggiate spaziali) sia nel corso delle future missioni che porteranno l’uomo sulla Luna e su Marte. Inoltre, saranno dotate di un display digitale, che consentirà ai cosmonauti di accedere in tempo reale ai dati sulla propria attività e di comunicare più agevolmente. In passato, ILC Dover e Collins Aerospace hanno lavorato al design delle tute spaziali per le missioni Apollo.
Il ritorno sulla Luna
L’obiettivo del programma Artemis della Nasa è riportare l’uomo sulla Luna entro i prossimi cinque anni. Recentemente, Jim Bridenstine, l’amministratore capo dell’agenzia spaziale statunitense, ha dichiarato che nel prossimo futuro gli astronauti impareranno a vivere lontano dalla Terra. L’esperienza maturata sulla Luna permetterà alla Nasa di mandare un primo equipaggio su Marte. Il primo passo della lunga marcia verso il Pianeta Rosso sarà la realizzazione della stazione lunare Gateway: nelle intenzioni dell’agenzia spaziale, il primo nucleo dovrà essere lanciato entro il 2022. Al momento la Nasa e i vari partner internazionali coinvolti nel progetto, inclusa l’Agenzia Spaziale Europea (Esa), stanno studiando l’evoluzione ottimale dell’architettura del Gateway per portare una coppia di astronauti americani sulla Luna entro il 2024. Jim Bridenstine ha sottolineato che la stazione lunare costituisce la pietra angolare dell’architettura del programma Artemis: la sua realizzazione rappresenta un requisito fondamentale per le prossime missioni volte a portare un equipaggio umano su Marte.