Un asteroide visto all’ultimo ha sfiorato la Terra


Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

2019 OK, dal diametro compreso tra 57 e 130 metri, è passato a 80.000 chilometri dalla Terra. Lo ha scoperto un telescopio brasiliano a poche ore dal suo passaggio 

L’asteroide 2019 OK ha sfiorato la Terra nelle ultime ore ma al di là del passaggio ravvicinato, che di per sé non rappresenta una novità, c’è una curiosità che accompagna l’evento: gli astronomi si sarebbero infatti accorti del corpo celeste soltanto poche ore prima che questo si avvicinasse fino a poco meno di 80.000 chilometri dal nostro pianeta. Nonostante per dimensioni e vicinanza l’asteroide rientrasse nella categoria di quelli potenzialmente pericolosi, gli esperti sottolineano come si sia in realtà trattato di un passaggio sicuro per la Terra.

Asteroide sfiora la Terra: i dettagli del passaggio

2019 OK è stato inizialmente rilevato, poche ore prima del suo passaggio, dall’Osservatorio brasiliano Sonear e successivamente dalla rete di telescopi Asas-Sn, poiché “era comodamente visibile solo dall'emisfero australe e in pratica inaccessibile dall’Italia”, come spiegato da Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope Project. Secondo le stime, il diametro dell’asteroide era compreso tra i 57 e i 130 metri: nella notte tra il 25 e il 26 luglio il sasso cosmico si è avvicinato a meno di 80.000 chilometri dalla Terra, un passaggio raro e spettacolare. Secondo Masi, qualora 2019 OK fosse stato visibile dall’Italia, “sarebbe bastato anche un buon binocolo per vederlo”. L’astrofisico sottolinea anche come la mancata rilevazione del corpo celeste sia normale in simili occasioni, visto che “asteroidi di questa taglia, un centinaio di metri, si possono osservare solo quando si avvicinano alla Terra”, poiché troppo deboli e sfuggenti per essere notati in lontananza.

Un mini asteroide illumina i cieli del Canada

Gli asteroidi sono stati oggetto di particolare attenzione nelle ultime ore. Il 24 luglio l’asteroide 2019 OD ha infatti sfiorato la Terra, passando a circa 370.000 chilometri di distanza, mentre il giorno successivo un corpo celeste di piccole dimensioni, con un diametro di appena 30 centimetri, è esploso sui cieli del Canada, generando un bagliore visibile a diversi chilometri di distanza. Secondo Masi, i progressi in ambito tecnologico aiuteranno a sviluppare telescopi sempre più sensibili, in grado di rilevare anche gli asteroidi più piccoli. 

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