Gli ingegneri di Airbus stanno lavorando al robot che prenderà parte alla missione ExoMars: proverà a capire se esistono le condizioni per la presenza di organismi viventi sul pianeta
Nuovi robot si apprestano a visitare la Luna e Marte, per spianare poi la strada all’uomo che, nel prossimo decennio, ambisce a organizzare spedizioni per visitare gli stessi luoghi. È questo il piano dell’Agenzia Spaziale Europea, che ha affidato a Airbus la realizzazione di un rover che dovrebbe essere lanciato nel 2020 per poi atterrare entro l’anno successivo sul ‘pianeta rosso’. Si tratterebbe dell’ennesima missione con l’obiettivo di studiare Marte, dopo quelle compiute da Spirit, Opportunity e Curiosity, i rover inviati dalla Nasa. A differenza di questi ultimi, tuttavia, il nuovo mezzo non si limiterebbe ad analizzare la superficie, ma cercherebbe di capire se sia possibile che il pianeta ospiti delle forme di vita.
Il rover della missione ExoMars
Gli ingegneri di Airbus sono al lavoro a Stevenage, nel sud dell’Inghiltera, per realizzare il rover che, per la missione ExoMars, entro il 2020 dovrebbe essere lanciato verso Marte, con lo scopo di raggiungere nuovi traguardi per quanto riguarda l’esplorazione del pianeta. Il robot, dal peso di 300 chilogrammi, può viaggiare a una velocità di circa due centimetri al secondo per almeno 90 giorni, nonostante gli scienziati sperino che la sua permanenza possa prolungarsi ulteriormente. Il mezzo è munito di un trapano che può effettuare rilevazioni fino a due metri di profondità, e gli strumenti integrati nel rover permettono direttamente l’analisi dei campioni ritrovati.
La vita su Marte
Secondo Liz Seward, senior strategist di Airbus, l’esplorazione di Marte da parte dell’uomo è una possibilità concreta: “In questo momento, il piano per i prossimi decenni è quello di capire come le persone possano vivere nello spazio e utilizzare la Luna come terreno di sperimentazione, dopodiché, qualche tempo dopo il 2030, ci saranno umani che esplorano il ‘pianeta rosso’”. Contrariamente ai rover già giunti su Marte, ExoMars non considererà soltanto l’aspetto geologico del territorio, ma ricercherà segni di vita o indizi che suggeriscono se sia possibile o meno l’esistenza di organismi viventi. Di recente, i ricercatori dell’Università Centrale della Florida avevano prodotto una copia della sabbia presente sul pianeta, utile per individuare modi per far crescere del cibo anche sulla superficie marziana.