Ganimede, il satellite di Giove che genera incredibili onde elettromagnetiche

Scienze
Foto di archivio (Getty Images)
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Secondo uno studio pubblicato su Nature Communications, le 'chorus waves' (onde di coro) del gigantesco corpo celeste sono enormemente più potenti rispetto a quelle registrate attorno agli altri pianeti del Sistema solare

Ganimede è il principale satellite naturale del pianeta Giove e il più grande dell'intero Sistema solare. Scoperto da Galileo Galilei nel 1610, deve il suo nome al personaggio di Ganimede, coppiere degli dei nella mitologia greca, l'equivalente ellenico di Giove per i romani. Il gigantesco corpo celeste è in risonanza orbitale con Europa e Io, altri due satelliti di Giove, ed è composto principalmente da silicati e ghiaccio d'acqua. Inoltre, è l'unico nell’intero Sistema solare per cui è nota l'esistenza di un campo magnetico proprio.

Le impressionanti 'onde di coro' del satellite

I primi a scoprire il campo magnetico di Ganimede furono i ricercatori dell'Università della California, Los Angeles, guidati da Margaret Kivelson. Si deve a Don Gurnett e agli scienziati dell'Università dell'Iowa, invece, l'individuazione delle forti onde di plasma che, per la prima volta, vennero osservate vicino al principale satellite di Giove. Fino a ora, però, sembrava poco chiaro se l'intensità registrata fosse una coincidenza o se gli aumenti fossero sistematici.
A rispondere al quesito ci ha pensato Yuri Shprits del Gfz e docente all’Università di Potsdam. Da uno studio pubblicato su Nature Communications, infatti, è emerso come le 'chorus waves' (onde di coro) di Ganimede siano enormemente più potenti rispetto a quelle registrate attorno agli altri pianeti del Sistema solare. Tipicamente, le onde elettromagnetiche di Giove hanno un'ampiezza di poco superiore a quelle prodotte dal cervello umano. Quando la sonda Galileo è passata a una distanza di 3274 miglia da Ganimede, però, l'ampiezza delle onde è aumentata di circa un milione di volte.
Per quanto riguarda l'origine di tali onde, l'interazione tra Ganimede e Giove potrebbe causare una distribuzione non uniforme degli elettroni che circondano il satellite. Tale procedimento sarebbe in grado di fornire l'energia necessaria per generare un campo magnetico di tale portata.

L'importanza della scoperta

L’ampiezza enorme di queste onde elettromagnetiche potrebbe rappresentare un ostacolo per il prosieguo della ricerca. Gli Stati Uniti e l'Europa hanno entrambi dei progetti per continuare a inviare sonde sul pianeta, ma le particelle accelerate potrebbero distruggere la tecnologia artificiale. Allo stesso tempo, però, questi risultati potrebbero anche aiutare gli scienziati a comprendere meglio il comportamento dei potenti campi magnetici e dei plasmi in generale. Studiare le radiazioni che si sviluppano attorno a Giove, infatti, potrebbe consentire di comprendere se anche gli esopianeti abbiano un campo magnetico, nonché fornire importanti vincoli di osservazione per futuri studi teorici che cercheranno di quantificare l’aumento di energia delle onde elettromagnetiche.

Le lune di Giove sono un unicum nell'Universo

E' recente la scoperta che ha portato ad individuare altre 12 lune del più grande pianeta del Sistema solare. Queste, sommate a quelle finora note, portano il totale a 79, un vero e proprio record. Le nuove lune sono state individuate dai planetologi della Carnegie Institution for Science americana, coordinati da Scott Sheppard, in collaborazione con l’Università delle Hawaii e dell’Università dell’Arizona settentrionale. Delle nuove lune, 9 orbitano in direzione opposta alla rotazione di Giove. Altre 2 orbitano, invece, più internamente nella stessa direzione. L’ultima, chiamata Valetudo, è la più piccola, con un diametro di meno di un chilometro. Si trova insieme alle prime 9, ma è l’unica a muoversi in direzione opposta rispetto alle altre.

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