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Cina, scoperti 20 nuovi virus nei pipistrelli: 2 allarmano

Scienze
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I titoli di Sky Tg24 del 25 giugno, edizione delle 13
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 Analizzando i reni di 142 pipistrelli appartenenti a dieci specie, raccolti in cinque aree dello Yunnan nell'arco di quattro anni, i ricercatori hanno utilizzato avanzate tecniche di sequenziamento genetico per mappare l'infettoma renale

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Nei pipistrelli che vivono in Cina, nella provincia Sud-occidentale dello Yunnan, sono state scoperte 20 nuove specie di virus mai viste prima e 2 di queste, in particolare, destano preoccupazione: sono infatti imparentate con i pericolosi virus Nipah ed Hendra, noti per causare malattie con elevati tassi di mortalità negli esseri umani.

I virus trovati possono diffondersi attraverso l'urina

La scoperta, pubblicata sulla rivista Plos Pathogens, si deve al gruppo di ricercatori guidato dall'Istituto dello Yunnan per il controllo e la prevenzione delle malattie endemiche. Dal momento che i virus trovati possono diffondersi attraverso l'urina, lo studio solleva timori sulla possibilità che venga contaminata la frutta coltivata nell'area, e che i virus possano trasmettersi a uomo e bestiame. I ricercatori coordinati da Mang Shi e Yun Feng non hanno analizzato le feci dei pipistrelli, come avviene di solito, ma i reni di 142 esemplari appartenenti a 10 specie diverse. I campioni sono stati raccolti nell'arco di 4 anni, in 5 aree della provincia dello Yunnan. I risultati hanno mostrato la presenza di 22 virus diversi, 20 dei quali sconosciuti, ma non solo. Sono stati trovati anche un nuovo parassita, provvisoriamente chiamato Klossiella yunnanensis, e 2 specie batteriche, una delle quali è stata scoperta solo da poco: Flavobacterium yunnanensis.

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Esperti: questi risultati rappresentano minacce critiche

La scoperta degli henipavirus in pipistrelli che vivono vicino a frutteti e insediamenti umani solleva preoccupazioni per la possibile trasmissione di questi virus attraverso l'urina, potenzialmente contaminando la frutta e rappresentando un rischio per la salute umana e del bestiame. Gli autori sottolineano l'importanza di condurre analisi microbiche complete su organi finora poco studiati per comprendere meglio i rischi zoonotici derivanti dalle popolazioni di pipistrelli. "Questi risultati ampliano la nostra comprensione dei patogeni presenti nei reni dei pipistrelli - sostengono gli autori dello studio - e evidenziano le minacce critiche e mettono in luce la necessità di analisi microbiche complete e ad ampio spettro su organi precedentemente poco studiati - aggiungono - in modo da valutare meglio i rischi di diffusione a partire dalle popolazioni di pipistrelli.  

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