Uragano Helene, cos'è il raro fenomeno chiamato "effetto Fujiwhara" e perchè se ne parla

Scienze
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Introduzione

L'uragano Helene seppur depotenziatosi, sta mettendo in ginocchio alcune aree degli Stati Uniti e secondo gli esperti risulta ancora "estremamente pericoloso". Caratterizzato da venti che possono ancora superare i 90-100 km orari con effetti "catastrofici", ha già causato la morte di tre persone. 

 

La situazione legata all'uragano ha indotto gli esperti a considerare la possibilità del cosiddetto “effetto Fujiwhara”, un raro evento meteorologico che si verifica, quando due cicloni tropicali “si avvicinano e iniziano a ruotare l'uno attorno all'altro, come dei pianeti in orbita” ma che può scaturire, in forme diverse, anche “tra un uragano e un vortice di bassa pressione delle medie latitudini”. 

 

Gus Alaka, direttore della Hurricane Research Division presso l'Atlantic Oceanographic & Meteorological Lab della NOAA ritiene, però, che non sia questo il caso. Ecco perchè.

Quello che devi sapere

Forti raffiche di vento

L'uragano Helene sta mettendo in ginocchio gli Stati Uniti e, dopo essersi abbattuto sulla costa nord-occidentale della Florida causando anche dei morti, dovrebbe continuare a scatenarsi su alcune zone della Georgia, delle Caroline e del Tennessee con forti piogge, inondazioni improvvise e forti raffiche di vento.

 

 

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Un rapido avanzamento

Sebbene Helene probabilmente si indebolirà spostandosi verso l'entroterra, la sua "velocità di avanzamento rapida consentirà a venti forti e pericolosi, soprattutto a raffiche, di penetrare nell'entroterra attraverso gli Stati Uniti sudorientali", compresi i Monti Appalachi meridionali. Lo ha affermato nelle scorse ore il centro uragani del National Weather Service, come sottolinea anche un articolo di Abc News che riporta anche come siano stati diffusi avvisi di allerta legati ad una tempesta tropicale, ma di portata meno grave, anche fino alla Carolina del Nord

 

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Un rapido avanzamento

I dubbi degli esperti

L'insolito posizionamento così a nord, oltre che nell'entroterra, senza dimenticare i potenziali impatti dell’uragano Helene, stanno sollevando tra gli esperti anche interrogativi sul cosiddetto “effetto Fujiwhara”, un raro evento meteorologico

L'effetto Fujiwhara: di cosa si tratta

L'effetto Fujiwhara si verifica, come riporta il sito “3B Meteo” quando due cicloni tropicali “si avvicinano e iniziano a ruotare l'uno attorno all'altro, come dei pianeti in orbita”. Si sviluppa quando “i centri di bassa pressione dei due sistemi entrano in prossimità, e in base alla loro forza e distanza, possono fondersi in un unico sistema ciclonico o continuare a influenzarsi reciprocamente”. Questo comporta che il “sistema più debole di solito si indebolisce sostanzialmente o si dissipa come risultato dell'interazione”.

L'effetto Fujiwhara: di cosa si tratta

La scoperta nel 1921

Il raro fenomeno meteorologico, che di solito viene osservato tra due cicloni tropicali, può scaturire, in forme diverse, anche “tra un uragano e un vortice di bassa pressione delle medie latitudini”. Il fenomeno venne identificato per la prima volta più di un secolo fa da Sakuhei Fujiwhara, un meteorologo di Tokyo, che pubblicò le sue scoperte sulla "tendenza alla simmetria del moto" nel 1921.

La "danza" di Helene

Tornando all’uragano Helene, questo "farà una danza", ma non insieme ad un altro uragano o ad una tempesta tropicale, come spiegato da Gus Alaka, direttore della Hurricane Research Division presso l'Atlantic Oceanographic & Meteorological Lab del NOAA, il National Oceanic and Atmospheric Administration

Un "nastro trasportatore"

Al contrario, Helene sta rispondendo agli effetti di un sistema meteorologico di bassa pressione a nord-ovest. L’interazione, ha detto l'esperto, “si sta verificando negli strati superiori dell'atmosfera, dove volano i jet commerciali, e non a livello della superficie”. Questo significa che “tecnicamente non sta subendo l'effetto Fujiwhara”. Tra l’altro, proprio la combinazione dell’evento meteorologico manifestatosi a nord-ovest e di un sistema di alta pressione a nord-est sta creando un "nastro trasportatore" in rapido movimento per Helene, guidando l’uragano e alla fine costringendolo a fermarsi sul Tennessee, la Georgia settentrionale e i bassi Appalachi, ha confermato ancora Alaka

Un "nastro trasportatore"

Onde fino a 6 metri

Intanto l'ufficio del National Weather Service di Tallahassee prevede mareggiate fino a 20 piedi (6 metri). La tempesta si era formata martedì nel Mar dei Caraibi. Helene ha già sommerso parti della penisola messicana dello Yucatán nella giornata di mercoledì, allagando strade e abbattendo alberi, sfiorando anche la città turistica di Cancun. A Cuba ha interrotto l'alimentazione elettrica in più di 200.000 case e aziende mentre transitava sull'isola.

Onde fino a 6 metri

Effetti "catastrofici"

Attualmente  Helene risulta essersi depotenziato da categoria 4 a categoria 1 della scala di 5, ma è ancora "estremamente pericoloso", secondo l'avvertimento lanciato dagli esperti che stanno monitorando la situazione. Il centro mette in guardia dai venti, che possono ancora superare i 90-100 km orari con effetti "catastrofici" , Come detto, già tre persone sono morte, come riferito dalle autorità americane, secondo cui una vittima si conta in Florida ed altre due in Georgia