Lanciata nel 1977, è ormai uscita dai confini del sistema solare. L’agenzia spaziale americana: “I suoi computer sono troppo vecchi. Ci serve tempo per ristudiare come funzionano”
Un problema con un computer di bordo sta impedendo a Voyager 1, la sonda spaziale più lontana dalla Terra, di inviare dati scientifici alla Terra. I tecnici della Nasa stanno cercando una soluzione.
Il problema tecnico
Da tre giorni la sonda spedisce verso Terra una sequenza di 0 e 1. Gli scienziati della Nasa che ne seguono ogni passo non riescono a capirla. La sonda raccoglie dati con i suoi computer di bordo e li invia verso la terra con la sua “Telecommunications unit”, che li trasmette utilizzando il codice binario formato appunto da 0 e 1. Solo che di recente la Telecommunications unit invia una sequenza di 0 e 1 sempre uguale, sintomo di un malfunzionamento.
La sonda più vecchia
Lanciata nel 1977, la sonda è infatti antica rispetto alle nostre conoscenze tecnologiche. I suoi computer sono in grado di processare 8mila istruzioni al secondo. Un cellulare di oggi arriva a 100 miliardi.
“Voyager 1 e la sonda gemella Voyager 2 sono le navicelle in volo da più tempo” spiega l’Agenzia spaziale americana. “Per trovare soluzioni ai loro problemi spesso è necessario consultare documenti originali vecchi di decenni, scritti da ingegneri che non avevano previsto le difficoltà che ci si stanno presentando oggi. Ci vuole dunque tempo per capire come ogni nuovo comando influenzerà le operazioni della sonda ed evitare conseguenze impreviste”.
L’ultimo messaggio
La Nasa fa sapere che ci vorranno settimane per aggiustare Voyager 1. Anche il più semplice dei messaggi inviato da Terra per superare i confini della galassia impiega più di 22 ore. Un’analoga perdita di controllo avvenne l’anno scorso. e per riparare il computer danneggiato ci vollero mesi. Visto che comunque il combustibile della sonda dovrebbe esaurirsi nel 2025, alcuni scienziati hanno proposto di inviare a Voyager un ultimo messaggio, una sorta di addio che resti impresso nella memoria del computer e viaggi per l'universo come una sorta di lettera nella bottiglia. A bordo di Voyager si trova già il disco d’oro, con immagini, suoni e testi rappresentativi dell’umanità. Qualora la sonda incontrasse un’intelligenza aliena, era stata l’idea della Nasa, avrebbe potuto farci conoscere anche al di fuori della galassia.