Spazio, uno studio rivela possibili stelle di antimateria nella Via Lattea

Scienze

Una ricerca di un team francese, ha analizzato 10 anni di dati forniti dal telescopio Fermi, esaminando migliaia di sorgenti di raggi gamma e cercando oggetti ipotetici chiamati antistar. I candidati possibili sarebbero 14. L’ipotesi è che parte dell’antimateria potrebbe nascondersi nella nostra galassia sotto forma di anti-stelle

Gli astronomi dell'Institut de Recherche en Astrophysique et Planétologie (Irap) in Francia, guidati da Simon Dupourqué, hanno pubblicato uno studio sul Physical Review D, in cui ipotizzano che parte dell’antimateria potrebbe nascondersi nelle vicinanze del Sistema Solare sotto forma di stelle composte da antimateria (o anti-stelle). Per la ricerca, il team ha analizzato e studiato 10 anni di dati forniti dal telescopio spaziale a raggi gamma Fermi, esaminando 5.787 sorgenti di raggi gamma e cercando quegli oggetti ipotetici chiamati antistar, le stelle di antimateria. I candidati possibili, che emettono un preciso tipo di radiazioni, sarebbero 14, una stima del numero massimo di anti-stelle che potrebbero essere presenti nella nostra galassia.

L’analisi sui dati del telescopio

Grazie ai dati del telescopio Fermi gli scienziati hanno isolato le quattordici candidate, che hanno proprietà di emissione paragonabili a quelle attese per le stelle di antimateria. La natura di queste fonti è ancora incerta e serviranno altre prove per dare un verdetto definitivo. Infatti, secondo altri scienziati, queste anti-stelle potrebbero essere in realtà altri emettitori di raggi gamma, come pulsar o buchi neri.

I calcoli dell’Irap

Il team di Irap ha anche stimato il numero massimo di anti-stelle che potrebbero esistere nella Via Lattea. Se queste fossero distribuite come stelle ordinarie – principalmente nel disco galattico –  potremmo avere al massimo una stella di antimateria ogni 300 o 400mila stelle comuni, ma dimostrarlo è complicato. Questi insoliti oggetti, si legge nello studio, potrebbero essere nati all’inizio dell’Universo e potrebbero celarsi agli occhi dei telescopi a raggi gamma nell’alone attorno alla Via Lattea.

La porzione della Via Lattea che rientra nel campo d'azione del telescopio Kepler della Nasa, in un'immagine pubblicata sul sito della Nasa, il 4 novembre 2013. ANSA/ KEPLER.NASA.GOV/ CARTER ROBERTS +++ NO SALES - EDITORIAL USE ONLY +++

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Il ruolo della Stazione Spaziale 

Ams, il rilevatore di particelle a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, nel 2011 ha rilevato segnali di 8 atomi di antielio. “Hanno trovato 100 milioni di atomi di elio per ogni antielio“, ha spiegato Vivian Poulin dell’Università di Montpellier. “Questo tasso, per quanto piccolo, è in realtà circa 500 volte maggiore di quanto ci si aspetterebbe da normali processi astrofisici“. Queste sono le piccole tracce che danno speranza su questi oggetti misteriosi.

La porzione della Via Lattea che rientra nel campo d'azione del telescopio Kepler della Nasa, in un'immagine pubblicata sul sito della Nasa, il 4 novembre 2013. ANSA/ KEPLER.NASA.GOV/ CARTER ROBERTS +++ NO SALES - EDITORIAL USE ONLY +++

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