Samantha Cristoforetti riparte per la Stazione Spaziale Internazionale nel 2022: “Ritorno in un luogo amato, dopo tanti anni che sono passati”. È stata la prima italiana a volare in orbita nel 2014
Samantha Cristoforetti torna nello Spazio. “Questa volta c’è più un sentimento di ritorno a casa, di ritorno in un luogo amato, dopo tanti anni che sono passati”, racconta. AstroSamantha è stata la prima italiana a volare nello Spazio nel 2014 e stavolta è pronta a tornare in orbita a bordo della Stazione Spaziale Internazionale nella primavera del 2022. Partirà da mamma e alla sua bambina dice che è “un gioco, una grande avventura”.
"Sentimenti diversi rispetto alla prima volta"
“I sentimenti sono un po’ diversi rispetto alla prima volta”, spiega Samantha Cristoforetti, che tornerà in un luogo conosciuto, da ritrovare oltre che da scoprire. Tornerà in orbita a otto anni dall’ultima volta, che è stata anche la sua prima volta, e si chiede cosa troverà lassù: ”C’è la curiosità di vedere che cosa c’è di nuovo, che cosa è migliorato, che cosa è cambiato”.
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"Non dirò il nome della missione"
Non svela nulla sul nome e sul logo della missione, che restano ancora top secret: “Non lo dirò, anche perché non è ancora deciso al 100%, però sto pensando di ritornare a un’idea che già avevo per la prima missione e che mi piace ancora molto”. La sua prima missione l’aveva fatta a bordo di una navetta russa, ma stavolta si imbarcherà su un veicolo commerciale statunitense. “Non passerò così tanto tempo alla Città delle Stelle, a Mosca, come ho fatto per la prima missione, anche con un po' di rimpianto - spiega Cristoforetti -. Stavolta passerò molto tempo negli Stati Uniti a Huston. Non è ancora definito quale sarà il veicolo con il quale andrò a volare”.
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Menù a base di spirulina
L'astronauta dà anche qualche dettaglio sul viaggio e sui metodi che verranno utilizzati per la rigenerazione dell’aria e per il cibo: “La spirulina è uno dei microorganismi promettenti perché è in grado di utilizzare l’anidride carbonica nell’aria e produrre ossigeno, ma anche riproducendosi e dunque creando biomassa, un contributo al cibo che abbiamo necessità di mangiare”. E a proposito della sua alimentazione confessa: “C’è molta carne nel menù standard della Nasa, mancano le verdure e il pesce. Cercherò di compensare”.