I vichinghi avevano i capelli scuri, la scoperta dal DNA di più di 400 scheletri

Scienze

A descrivere la scoperta sulla prestigiosa rivista Nature è il gruppo di ricercatori coordinato da Eske Willerslev, professore del St John’s College e dell’Università di Cambridge nonché direttore del Lundbeck Foundation GeoGenetics Center dell’Università di Copenaghen

Nel cinema e nelle serie tv, i vichinghi sono spesso rappresentati come dei guerrieri forti e implacabili dalle lunghe chiome bionde. Questa particolare caratteristica estetica potrebbe non essere del tutto accurata. Infatti, i risultati di un nuovo studio, condotto nell’arco di sei anni, indicano che molti guerrieri del Nord Europa avevano i capelli castani. A descrivere la scoperta sulla prestigiosa rivista Nature è il gruppo di ricercatori coordinato da Eske Willerslev, professore del St John’s College e dell’Università di Cambridge nonché direttore del Lundbeck Foundation GeoGenetics Center dell’Università di Copenaghen. Sotto la sua guida gli esperti hanno sequenziato il Dna di oltre 400 scheletri vichinghi rinvenuti in vari siti archeologici in Europa e in Groenlandia.

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Il Dna dei vichinghi

 

Dallo studio, è emerso anche che, a livello genetico, non tutti i vichinghi avevano origini scandinave. Le aree in cui vivevano, infatti, subirono l’influenza di vari popoli stranieri, provenienti dall’Asia e dall’Europa meridionale. Ciò ha avuto un impatto non trascurabile sulle caratteristiche genetiche dei guerrieri del Nord. Inoltre, i risultati ottenuti indicano che la popolazione del Regno Unito deve il 6% del proprio Dna ai vichinghi. Gli storici sono soliti a racchiudere l’età vichinga in un periodo compreso tra l’800 d.C. e il 1050 d.C, pochi anni prima della conquista dei normanni dell’Inghilterra (risalente al 1066).

 

Le comunità vichinghe erano più isolate del previsto

 

“Abbiamo trovato differenze genetiche tra le diverse popolazioni vichinghe in Scandinavia”, spiega il professor Willerslev. “Questo dimostra che i gruppi vichinghi nella regione erano molto più isolati di quanto si credesse in precedenza”, aggiunge l’esperto. Ashot Margaryan, ricercatore di genomica evolutiva presso l’istituto Globe dell’Università di Copenaghen e primo autore dello studio, spiega che nel corso dello studio è emerso anche che i gruppi di vichinghi organizzati per razziare villaggi e città potevano includere anche parenti stretti. A dimostrarlo sono i resti di quattro fratelli, rinvenuti in Estonia. Nella barca in cui si trovavano sono stati rinvenuti anche i resti di altri vichinghi, piuttosto simili tra loro dal punto di vista genetico. È probabile che provenissero tutti da una piccola comunità in una qualche area della Svezia.

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