L’agenzia spaziale Jaxa ha dato il via libera: la capsula giapponese atterrerà sul nostro pianeta il 6 dicembre 2020 nell'Australia Meridionale
L’agenzia spaziale del Giappone, Jaxa, ha approvato il rientro sulla Terra della capsula della missione Hayabusa-2 che porterà sul nostro pianeta i campioni prelevati dall'asteroide Ryugu. Il ritorno della capsula è previsto il 6 dicembre 2020 nell'Australia Meridionale, precisamente nel sito di atterraggio Woomera Prohibited Area, gestito dalla Royal Australian Air Force, l'aeronautica militare australiana.
Il viaggio verso l’asteroide Ryugu
Lanciata il 3 dicembre del 2014, Hayabusa-2 ha raggiunto l'asteroide Ryugu, che si trova nella fascia compresa tra Marte e Giove a circa 300 milioni di chilometri dalla Terra, il 27 giugno 2018. La sonda è entrata nell'orbita dell'asteroide e vi è rimasta per circa un anno e mezzo. Durante questo periodo, ha osservato da vicino la superficie, depositandovi un piccolo lander, tre piccoli rover, e raccogliendo i campioni dalla superficie con un braccio robotico. L'autorizzazione alle operazioni di rientro e recupero della capsula con i campioni, per il presidente della Jaxa, Hiroshi Yamakawa, "è una pietra miliare significativa”. “Vorremmo esprimere la nostra sincera gratitudine per il sostegno del governo australiano e alle numerose organizzazioni in Australia per la loro collaborazione” aggiunge il numero uno dell’agenzia spaziale giapponese. Che poi conclude così: “Continueremo a prepararci per il successo della missione nel dicembre 2020 in stretta collaborazione con il governo australiano”.
L’importanza del campione
Un anno e mezzo fa il manager della missione Makoto Yoshikawa sosteneva che i campioni prelevati da Hayabusa-2 porteranno a “un balzo, o nuove scoperte, nelle scienze planetarie”. La sonda spaziale della Jaxa ha a disposizione ancora due proiettili, e proverà in futuro ad eseguire altrettanti nuovi tentativi di atterraggio per ottenere più materiale possibile da sottoporre ad analisi. Per Ernesto Palomba, un componente italiano del team dell’organizzazione nipponica che lavora alla missione, il primo touchdown di Hayabusa-2 rappresenta un’operazione “fondamentale per la comprensione degli asteroidi e dell’origine del Sistema Solare”. Allo stesso tempo, anche la sonda Nasa Osiris-Rex continua il proprio lavoro con l’asteroide Bennu.