La Crew Dragon con a bordo Bob Behnken e Doug Hurley, partita da Cape Canaveral lo scorso 30 maggio, ha fatto il suo ritorno sulla Terra, alle 20:48 (ora italiana) del 2 agosto
“Posizione attuale: pianeta Terra”. Così alla fine di una lunga maratona social, la Nasa ha comunicato che la navicella Crew Dragon era ritornata a casa, per la precisione nelle acque del golfo del Messico. Si tratta di un evento speciale per la Nasa, avvenuto 45 anni dopo l’ultimo ammaraggio, quello del 1975, in piena guerra fredda e a ridosso dell’epopea del programma Apollo.
Due mesi sull’Iss
La missione della Nasa, la prima in partnership con un privato ovvero la SpaceX del visionario imprenditore Elon Musk, era decollata lo scorso 30 maggio dalla base di Cape Canaveral. Ieri, 2 agosto, l’arrivo alle 20:48 ora italiana della navicella, tornata puntualissima sulla Terra secondo l'orario previsto, al largo delle coste della Florida. A bordo i due astronauti americani Bob Behnken e Doug Hurley che hanno trascorso due mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale, lavorando per le missioni del futuro. Proprio quest’ultimo ha dichiarato via radio "E' un onore e un privilegio", prima che il segnale diventasse disturbato, per poi interrompersi. I due hanno impiegato 19 ore a tornare sulla pianeta Terra da quando la navicella Crew Dragon si è staccata dall’Iss. La loro missione, chiamata Demo-2, è anche stato il primo lancio di astronauti effettuato dal suolo americano dopo 9 anni.
Le operazioni di rientro
“Per 64 giorni Bob e Doug hanno svolto un lavoro di ricerca fondamentale per noi. Hanno completato oltre 110 ore di esperimenti, ricerche e sviluppo tecnologico per il futuro”, ha detto Joel Montalbano, manager di SpaceX. L’obiettivo ora è quello di tornare sulla Luna, mentre Marte potrebbe essere la prossima conquista spaziale dell’uomo. La corsa allo spazio è aperta, i competitor sono agguerriti, su tutti la Cina e l’alleanza della Nasa proprio con SpaceX è un tentativo per smarcarsi dalla tecnologia russa. Durante il rientro della navicella, gli scudi della stessa hanno sopportato una temperatura di quasi 2.000 gradi centigradi, mentre la capsula ha rallentato da una velocità in orbita di 17.500 miglia orarie fino a quella di 350 nell’atmosfera, infine 15, sorretta da un doppio paracadute, prima di ammarare definitivamente. Quindi sono partite le operazioni di recupero, per trainare la capsula: dopo le visite mediche, i due astronauti americani, volati sulla terraferma in elicottero, hanno potuto riabbracciare le loro famiglie.
Il saluto di Donald Trump
Tutta la nazione americana, ma non solo, ha celebrato l’evento, a partire dal Presidente, Donald Trump, che ha salutato su Twitter il rientro dei due astronauti, di ritorno dalla Stazione Spaziale Internazionale. "E' il primo completo ammaraggio in 45 anni! Grande vedere due astronauti della Nasa tornare sulla Terra dopo due mesi di una missione che ha avuto un grande successo. Grazie a tutti", ha scritto il tycoon sul suo profilo.