Osservato un buco nero supermassiccio tra i più piccoli mai scoperti

Scienze
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Situato in Ngc 404, la galassia nota come Fantasma di Mirach, ha meno di un milione di masse solari. È stato studiato dai ricercatori della Cardiff University grazie ai dati raccolti dal telescopio Alma, sito all’osservatorio di Chajnantor sulle Ande cilene

Il telescopio Alma, situato all’osservatorio di Chajnantor sulle Ande cilene, ha catturato un buco nero supermassiccio tra i più piccoli mai scoperti. Situato in Ngc 404, la galassia nota come Fantasma di Mirach, è estremamente piccolo: ha meno di un milione di masse solari. 

La scoperta, descritta nel dettaglio sulle pagine della rivista specializzata Monthly Notices of the Royal Astronomical Society si deve a un team di ricercatori della  Cardiff University, coordinato da Timothy Davis, e potrebbe aiutare gli esperti a fare luce sulla formazione dei buchi neri supermassicci.

 

Come si formano i buchi neri supermassicci? 

 

Esistono due teorie sulla formazione dei buchi neri supermassicci. La prima è che siano nati collassando direttamente da un enorme ammasso di materia nei nuclei delle galassie, subito dopo il Big Bang: la cosiddetta teoria del collasso diretto. La seconda ipotesi, invece, è che si siano formati dall’unione di più buchi neri. “Se l’ipotesi del collasso diretto fosse corretta, i buchi neri potrebbero nascere con masse estremamente grandi”, ha spiegato a Media Inaf Federico Lelli della Cardiff University (Uk), tra i ricercatori dello studio. “Tuttavia non abbiamo ancora prove osservative dirette per questo meccanismo teorico di collasso gravitazionale. Nel secondo caso, invece, i buchi neri di origine stellare dovrebbero fondersi e accrescere materiale su tempi scala molto brevi, che sono in contrasto con semplici calcoli teorici”. 

 

Prossimo obiettivo: stabilire la massa minima possibile per un buco nero supermassiccio

 

Se fosse corretta l’ipotesi del collasso diretto, esisterebbe un valore di massa minima al di sotto del quale non sarebbe possibile la loro formazione. È qui che entra il gioco la nuova scoperta, che potrebbe fornire preziosi dettagli utili per chiarire quale delle due teorie descriva meglio la realtà. “Il buco nero in Ngc 404 ha una massa compatibile con quella prevista dai modelli di collasso diretto”, ha spiegato Lelli. “D’altra parte, la galassia ospite è molto probabilmente il risultato di una recente interazione o fusione di due galassie nane più piccole, perciò non possiamo escludere che il buco nero al suo centro sia nato dalla fusione di due buchi neri meno massivi. In ogni caso, è fondamentale stabilire quale sia la massa minima possibile per un buco nero supermassiccio e questo studio ha ulteriormente spostato tale limite verso valori più bassi, chiarificando perché vi fossero delle incongruenze in stime precedenti”.

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