Nell’ambito del programma europeo Horizon 2020, i ricercatori dell’Università di Lancaster e dell’Istituto reale di tecnologia svedese (Kth) hanno messo a punto il primo prototipo di “Affective Health” una particolare tecnologia che analizza i segnali elettrici della cute catturati da un braccialetto hi-tech
Per il momento non è possibile usare lo smartphone per interpretare le proprie emozioni, ma presto le cose potrebbero cambiare. Nell’ambito del programma europeo Horizon 2020, i ricercatori dell’Università di Lancaster e dell’Istituto reale di tecnologia svedese (Kth) hanno messo a punto il primo prototipo di “Affective Health” una particolare tecnologia che analizza i segnali elettrici della cute catturati da un braccialetto hi-tech. Una volta interpretati dal sistema, i dati vengono mostrati sullo schermo dello smartphone sotto forma di un grafico colorato a forma di spirale. Oltre alle proprie emozioni, “Affective Health” consente di monitorare anche il livello di stress e le prestazioni durante l’attività fisica.
Il rilevamento dei biodati
“Il corpo umano produce molteplici segnali che è possibile misurare”, spiega Pedro Sanches, coordinatore dello studio e ricercatore del Kth. “Nel corso degli anni sono stati creati vari device in grado di rilevare i cosiddetti “biodati”: un esempio è il cardiofrequenzimetro, che misura il battito cardiaco durante l’attività sportiva. Tuttavia esistono anche altri segnali di questo tipo che possono essere sfruttati, come la conduttanza cutanea o il livello di traspirazione. Non è semplice dar loro un senso: le persone non hanno familiarità con queste informazioni, dunque non è chiaro come vorrebbero usarle né come potrebbero interagire con i dispositivi che le mostrano”, prosegue Sanches.
Lo studio su 23 volontari
Proprio per capire in che modo gli utenti potrebbero utilizzare i biodati raccolti da “Affective Health”, i ricercatori hanno chiesto a 23 volontari di provare la tecnologia per un mese, limitandosi a spiegare loro in che modo il sistema rileva le reazioni fisiche ed emotive sulla pelle. Al termine della sperimentazione, gli esperti hanno scoperto che alcuni partecipanti avevano imparato usare lo strumento per misurare e gestire lo stress, altri lo avevano adottato per monitorare l’attività fisica e i tempi di recupero, mentre altri ancora lo utilizzavano come un diario delle emozioni. Curiosamente, solo poche persone usavano “Affective Health” per più di uno scopo. I risultati ottenuti permetteranno ai ricercatori di perfezionare il sistema durante la seconda fase del progetto, specializzandolo a seconda delle diverse funzioni che può assolvere.