Egitto, la mappa 3D della Valle dei Re può far luce su nuovi misteri

Scienze

Sono riusciti a realizzarla i ricercatori del Politecnico di Torino, scandagliando un'area complessiva di circa 30.000 metri quadri fino a una profondità di cinque. E riscontrando alcune anomalie nel terreno 

La cosiddetta Valle dei Re è un'area geografica dell'Egitto, da tempo al centro degli interessi degli archeologi. E’ situata nei pressi dell'antica Tebe, l'odierna Luxor, a circa 3 km dalla riva occidentale del Nilo. Per circa 500 anni, a partire dalla XVIII sino alla XX dinastia, ovvero dal 1552 a.C. al 1069 a.C. era stata scelta come luogo di sepolture dei sovrani del Nuovo Regno d'Egitto e per questo motivo gli studiosi sono sempre stati attenti nel cercare di analizzarne i reperti. Di recente è stato pubblicato un nuovo studio che cerca di far luce sui misteri che riguardano la Valle dei Re a Luxor, che è stata mappata per la prima volta in 3D grazie al lavoro dei ricercatori del Politecnico di Torino.

L’importanza delle mappe in 3D

Gli esperti dell’ateneo piemontese, infatti, sono riusciti grazie ai loro strumenti a monitorare e scandagliare un'area complessiva di circa 30.000 metri quadri fino a una profondità di cinque metri, riuscendo a reperire tra le tombe alcune particolari anomalie del terreno che potrebbero portare a nuove teorie e scoperte archeologiche. I risultati del loro lavoro, tra l’altro, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Sensors”. Le mappe in 3D adesso avranno un’importanza fondamentale, dato che potranno essere d’aiuto agli esperti per vedere realmente cosa si celi sotto il terreno, prima ancora di cominciare gli scavi effettivi. “Il lavoro è cominciato qualche anno fa, quando le autorità egiziane ci hanno invitato a fare una scansione della tomba di Tutankhamon per verificare l'eventuale presenza di stanze o corridoi segreti", ha raccontato Franco Porcelli, coordinatore dello studio e professore di fisica al Politecnico di Torino. "Prima di iniziare, ci hanno chiesto di fare alcune scansioni all'esterno, e così abbiamo iniziato il nostro studio, in collaborazione con l'Università di Torino, la 3DGeoimaging di Torino e la Geostudi Astier di Livorno".

La strumentazione utilizzata

La mappatura è stata possibile grazie all’utilizzo di strumentazioni tecniche come georadar, magnetometri ed elettrotomografi, attraverso i quali è stato possibile da parte degli esperti analizzare le proprietà elettromagnetiche del sottosuolo. Parallelamente il lavoro degli scanner laser ha permesso di ricostruire la topografia della Valle dei Re. "Abbiamo mappato il ramo orientale dove sono presenti 62 tombe note, e poi alcune aree del ramo occidentale dove invece si sospetta l'esistenza di altre sepolture", ha spiegato ancora Porcelli. Sottolineando come sia emersa qualche anomalia, per esempio ad una dozzina di metri dalla camera funeraria della tomba di Tutankhamon che “potrebbe essere dovuta alla mano dell'uomo ma anche alla natura del terreno", ha detto il professore. Inoltre, nel ramo occidentale della valle, è emerso qualcosa di particolare nel terreno che potrebbe indicare anche la presenza di una tomba.

Scienze: I più letti