La Nasa ha diffuso, in particolare, due scatti effettuati sopra l'Isola dei Canguri, elaborati graficamente grazie all'utilizzo di uno spettroradiometro. Solo nella terza isola più grande della nazione, a causa delle fiamme, sono deceduti 25mila koala
La strage di koala
Kangaroo Island (o Isola dei Canguri) è un’area di 4.405 km quadrati che si trova al largo della terraferma dell'Australia Meridionale, a sud-ovest di Adelaide. Circa un terzo dell'isola è costituito da riserve naturali protette che ospitano la fauna selvatica autoctona che comprende leoni marini, koala e diverse specie di uccelli in via di estinzione, tra cui una specie di cacatua che sono stati riportati qui e salvati dal pericolo dell'estinzione. Nella parte occidentale dell'Isola, in particolare nel Flinders Chase National Park, si trovano poi colonie di pinguini e importanti formazioni rocciose costiere. Si tratta della terza isola più grande dell'Australia dopo la Tasmania e Melville. Come scrivono gli esperti della Nasa, i devastanti incendi boschivi che hanno devastato quasi un terzo dell'isola non sono solo una grande tragedia per l'isola ma anche una tragedia ecologica. Gli incendi boschivi, in quest’area, sono iniziati a causa di alcuni fulmini caduti all'interno del Flinders Chase National Park. Gli esperti all'interno del parco hanno stimato che solo qui il numero di koala morti tra le fiamme sono stati 25.000, ovvero la metà della popolazione dell'isola.
L’entità del danno
La flotta di satelliti della Nasa è stata in grado di monitorare l'entità del danno e le aree che continuano a bruciare, aiutando i vigili del fuoco a combattere le fiamme. La devastazione è stata indicata in circa un terzo dell'isola (155.000 ettari) e lo scatto del 7 gennaio mostra chiaramente le aree bruciate e quelle che ancora sono in fiamme.
Il lavoro dei satelliti
Nell'immagine del satellite si vedono i pennacchi di fumo di colore marrone chiaro sulla costa sud-orientale australiana, che vengono trascinati dal vento verso est. Gli esperti della Nasa ipotizzano che le nubi sopra il fumo siano create dal calore che sale dagli incendi sottostanti. E’ possibile notare come un terzo dell'isola sia colorata di nero, bruciata dai roghi e come ci siano zone che sono ancora in fiamme. I satelliti, spiega la Nasa, rilevano gli incendi, tracciano il fumo, forniscono informazioni per la gestione dell'emergenza e mappano l'entità dei danni. L’attività di monitoraggio, dicono gli esperti, continuerà: i satelliti sono pronti a seguire l'evoluzione degli incendi in Australia e la diffusione del fumo, man mano che le condizioni peggioreranno durante l'ondata di caldo prevista dai meteorologi alla fine di questa settimana.