I dinosauri vissero su un lato diverso della Via Lattea rispetto all'uomo

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

Una simulazione realizzata dall’astrofisica Jessie Christiansen, dimostra che all’epoca in cui i dinosauri abitavano la Terra, il Sistema Solare, nella sua rotazione attorno al centro della galassia, era in una posizione differente da quella attuale 

Una simulazione realizzata da Jessie Christiansen, un’astrofisica che lavora presso il Nasa Exoplanet Science Institute del California Institute of Technology (Caltech), dimostra che all’epoca in cui i dinosauri abitavano la Terra, il Sistema Solare, nella sua rotazione attorno al centro della Via Lattea, era in una posizione differente da quella attuale. L’animazione, pubblicata dalla scienziata sul proprio profilo Twitter, permette di notare quanto è stato lungo il dominio dei grandi rettili sul pianeta e quanto è breve, a confronto, la storia dell’uomo.

La rotazione del Sole attorno al centro della Via Lattea

Laura Magrini, astronoma dell’Osservatorio di Arcetri (Firenze) dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), spiega che il Sole impiega circa 230 milioni di anni per compiere un giro intero attorno al centro della Via Lattea, viaggiando a una velocità di circa 200 chilometri al secondo. “Studiando la sua orbita e quella delle stelle vicine è possibile capire in quale posizione si trovava la Terra in passato”, aggiunge l’esperta. Un risultato simile è stato raggiunto dalla missione Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), che ha catalogato circa due miliardi di stelle della Via Lattea.

L’attraversamento dei bracci della Via Lattea

Magrini specifica che nel suo percorso il Sole ha attraversato anche Perseo e Centauro, due dei bracci della Via Lattea. “Sono zone di alta densità stellare, nelle quali il Sole e le stelle rallentano e possono anche fermarsi, come delle macchine che in autostrada di mettono in coda dietro a un tir”, aggiunge l’astronoma, per poi specificare che questo affollamento stellare può provocare anche collisioni, e portare alla nascita di nuove stelle. “Gli attraversamenti dei due bracci da parte del Sole sono avvenuti al termine del Giurassico e del Cretaceo, in concomitanza con gradi estinzioni di massa sulla Terra. Non c’è alcuna prova che esista un collegamento tra questi eventi, ma si tratta di una curiosa suggestione”, conclude Magrini. 

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