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Ritrovato maxi insediamento preistorico nei pressi di Gerusalemme

Scienze
Un reperto ritrovato nell'insediamento (ANSA)

Si tratta di un sito abitato da quasi 3000 persone. Gli archeologi hanno portato alla luce anche una vasta quantità di oggetti che permetteranno ora di ampliare gli studi sulle civiltà che si sono sviluppate verso la fine dell'età della pietra 

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Un enorme insediamento preistorico, in cui si stima vivessero tra le 2000 e le 3000 persone, è stato scoperto a Motza, cinque chilometri a ovest di Gerusalemme. Secondo l'Autorità per le Antichità israeliana, è la prima volta che un insediamento di tale portata appartenente al periodo neolitico viene scoperto in Israele. Il team di archeologi che ha lavorato alla scoperta ha individuato grandi edifici, strutture pubbliche e luoghi di rito. Il ritrovamento offre la possibilità di ampliare ora gli studi e le informazioni sulle modalità in cui le civiltà si sono sviluppate verso la fine dell'età della pietra.

Un insediamento davvero esteso

Come riportano diverse testate internazionali, tra cui Bbc News e Euronews, la metropoli avrebbe circa 9000 anni ed è stata scoperta durante alcuni scavi che hanno preceduto la costruzione di un’autostrada. L’estensione dell’insediamento, davvero importante, ne fa uno dei ritrovamenti da record per il Paese: la metropoli copriva una dozzina di acri vicino a quella che è oggi la città di Motza. "Questo è probabilmente il più grande scavo di questo periodo nel Medio Oriente e consentirà alla ricerca di avanzare a grandi passi verso nuovi studi", ha detto Lauren Davis, archeologa dell’Israel Antiquities Authority. Lo scavo ha permesso di far venire alla luce grandi edifici, vicoli e luoghi di sepoltura, a testimonianza di un livello relativamente avanzato di civiltà, hanno riferito le autorità locali. Gli archeologi hanno potuto ritrovare capannoni di stoccaggio che contenevano grandi quantità di legumi, in particolare lenticchie, i cui semi si sono conservati nel corso dei millenni. "Tutto ciò è la prova di una pratica intensiva dell'agricoltura", hanno detto gli archeologi. "Le ossa di animali rinvenute nel sito, inoltre, mostrano che gli abitanti degli insediamenti si sono specializzati sempre più nella pastorizia, mentre l'uso della caccia per la sopravvivenza a quell’epoca era già gradualmente diminuito".

Grandi quantità di oggetti ritrovati

All’interno della grande quantità di oggetti presenti nell’insediamento, sono stati ritrovati anche strumenti di selce, tra cui migliaia di punte di freccia, asce per abbattere alberi, falci e coltelli. Sono emersi anche oggetti di pietra, alcuni dei quali nelle tombe, che hanno suggerito agli esperti si trattassero di offerte ai defunti. Inoltre ecco alcuni braccialetti di pietra di stili diversi, le cui piccole dimensioni suggeriscono che fossero indossati da bambini. La scoperta, hanno detto ancora gli esperti dell’Israel Antiquities Authority, smentisce chi, in precedenza, ha creduto che l'area della Giudea fosse disabitata durante l'epoca a cui risale l’insediamento.