Dickinsonia, l’animale più antico del mondo ha 558 milioni di anni

Scienze
Resti fossili (Getty Images)
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Grazie alle molecole di colesterolo rinvenute all’interno di alcuni fossili, gli scienziati, dopo anni di incertezze, sono finalmente riusciti a classificare questo organismo in uno dei regni 

L’animale più antico del mondo, almeno tra quelli scoperti finora, si chiama Dickinsonia, è vissuto 558 milioni di anni fa ed era una creatura dalla forma ovale e schiacciata, il cui corpo, simile a quello di una medusa, era diviso in segmenti.
I campioni fossili che provano l’esistenza dell’essere vivente in un passato remoto sono noti agli scienziati da molto tempo, tuttavia solo di recente sono state rinvenute delle molecole di colesterolo in uno di essi. Questa scoperta ha posto fine alla lunga diatriba sulla classificazione di Dickinsonia. Alcuni esperti ritenevano, infatti, che la creatura non fosse catalogabile come animale e che rappresentasse, invece, un regno estinto. Il ritrovamento delle molecole di colesterolo ha smentito definitivamente questa teoria.
La ricerca, condotta dall’Accademia Russa delle Scienze, dall’Università Nazionale Australiana (ANU), dall’Università di Brema, in Germania, e dall’Istituto Max Planck di Biochimica, è stata pubblicata sulla rivista Science.

Risolto uno dei più grandi misteri della paleontologia

“Le molecole di colesterolo presenti nei fossili rinvenuti provano che questi animali erano molto diffusi 558 milioni di anni, molto prima di quel che altri studi avevano stimato”, afferma il co-autore della ricerca Jochen Brocks, professore associato presso l’Università Nazionale Australiana di Canberra.
“Gli scienziati hanno provato a classificare Dickinsonia e altri bizzarri fossili della fauna Ediacara in uno dei regni per oltre 75 anni”, prosegue il docente. “La scoperta ha finalmente permesso di risolvere questo mistero della paleontologia”.
La fauna Ediacara, termine che indica le forme di vita pluricellulari risalenti al Proterozoico superiore (tra 620 e 550 milioni di anni fa), prosperò per decine di milioni di anni fino al rivoluzionario evento noto come esplosione cambriana, durante il quale comparvero in poco tempo (almeno su scala geologica) numerose forme di vita complesse.

L’analisi dei fossili

È stato Ilya Bobrovskiy, dell’Università Nazionale Australiana, il membro del team di scienziati che ha estratto e analizzato il materiale organico presente all’interno del fossile. Ha scoperto che i campioni di Dickinsonia contengono livelli elevati di molecole di colesterolo (fino al 93%) rispetto ai sedimenti presenti nell’area del Mar Bianco in cui il ricercatore si è recato per svolgere le analisi necessarie.
“Non è stato semplice trovare dei fossili di Dickinsonia che avessero trattenuto il materiale organico”, sostiene Bobrovskiy.
“Quasi tutte le rocce che contengono fossili di questo tipo sono state esposte per lungo tempo a temperature elevate, a una forte pressione e all’azione degli agenti erosivi”, spiega lo scienziato. “È per tale ragione che per molto tempo è stato impossibile classificare con certezza Dickinsonia”. 

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