Svelata l’età dell’asteroide Itokawa grazie alla sonda Hayabusa

Scienze
Foto di archivio (ANSA)
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Il corpo celeste si è formato 4.6 miliardi di anni fa, quasi nello stesso periodo della Via Lattea. Inoltre, 1.5 miliardi di anni fa si è scontrato con un altro pianetino 

Per la prima volta, gli scienziati hanno usato delle particelle raccolte nello spazio per stabilire l’età di un asteroide. Il primato spetta ai ricercatori dell’Agenzia spaziale giapponese (JAXA). Grazie ai fosfati minerali recuperati dalla sonda spaziale Hayabusa, il team di ricercatori è riuscito a stabilire quando l’asteroide Itokawa si sia generato. I risultati sono sorprendenti e rivelano che il corpo celeste si è formato 4.6 miliardi di anni fa, quasi nello stesso periodo del sistema solare. Inoltre, sembra che 1.5 miliardi di anni fa Itokawa si sia scontrato con un altro asteroide di grosse dimensioni.
I risultati della ricerca, guidata dal professor Kentaro Terada, sono stati pubblicati sull’ultimo numero della rivista Scientific Reports.

La storia di Itokawa

Gli scienziati hanno misurato gli isotopi di uranio e di piombo presenti all’interno delle particelle dell’asteroide usando la spettrometria di massa a ioni secondari. Sono così riusciti a capire quando i minerali fosfati si siano cristallizzati.
Le nuove analisi hanno dimostrato che le particelle di Itokawa sono molto simili alle condriti con bassi livelli di piombo e altri metalli. Si tratta di una tipologia di meteoriti rocciose che entrano spesso in collisione con la Terra. La maggior parte degli impatti, tuttavia, è avvenuta alcuni miliardi di anni fa, mentre lo scontro col pianetino che ha distrutto il corpo centrale di Itokawa si è verificato relativamente di recente (in termini astronomici), esattamente com’è avvenuto per la meteora di Chelyabinsk.

Prevedere le collisioni

Per prevedere meglio il rischio di impatto dei corpi celesti, i ricercatori necessitano di una comprensione più approfondita di come le collisioni delle fasce di asteroidi alterino la traiettoria delle meteore rocciose. All’inizio di agosto, la navicella spaziale OSIRIS-Rex della NASA ha iniziato ad avvicinarsi al pianetino Bennu per recuperare alcune delle sue particelle. Se la missione avrà successo, sarà forse possibile datare il corpo celeste usando tecniche simili a quelle impiegate su Itokawa. Si tratterà di un passo in più verso la comprensione dei cosiddetti Near-Earth objects (Neo). 

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