L'ultimo pasto di Ötzi: grassi, farro monococco e una pianta tossica

Scienze
La mummia di Similaun al Museo Archeologico dell'Alto Adige (Getty Images)

Ecco quali sono stati gli ultimi alimenti del celebre Iceman, scoperto nel 1991 sulle Alpi Venoste

Ora sappiamo qual è stato l'ultimo pasto di Ötzi, il celebre Iceman ritrovato il 19 settembre 1991 sulle Alpi Venoste, ai piedi del monte omonimo al confine fra l'Italia e l'Austria.

Stambecco e cervo reale

L'ultimo pasto di Ötzi, conosciuto anche come “mummia del Similaun”, fu composto da carne fresca o essiccata di stambecco e cervo reale, antico farro monococco e alcune tracce di felce aquilina, una pianta tossica. Un menù svelato da uno studio internazionale coordinato dal centro Eurac Research di Bolzano, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Current Biology. Durante la ricerca, gli scienziati hanno esaminato il contenuto dello stomaco della mummia, individuando numerose biomolecole come proteine, grassi e carboidrati, risalendo alla loro origine. Grazie a queste scoperte i ricercatori hanno potuto ricostruire per la prima volta un pasto dell'età del Rame.

Tanti grassi

A sorprendere i ricercatori è stata soprattutto l'alta percentuale di grassi presenti nello stomaco di Ötzi: "I lipidi si differenziano fortemente da altre sostanze perché sono idrorepellenti. Per questo motivo siamo riusciti a riconoscere l'alto contenuto di grassi già a occhio nudo", commenta Frank Maixner, microbiologo di Eurac Research. Analisi dettagliate dei lipidi hanno poi confermato che si trattava di grasso di origine animale, in particolare del tessuto adiposo dello stambecco. La scoperta suggerisce che l'Iceman fosse già consapevole, oltre 5300 anni fa, che i grassi sono un'importante fonte di energia. “L'ambiente in cui l'uomo del Similaun visse è situato a 3210 metri sul livello del mare, un tipico ambiente alpino di alta montagna che pone particolari sfide alla fisiologia umana”, spiega Maixner. “Quindi, per evitare improvvise perdite di energia, in questi habitat è necessario un apporto ottimale di sostanze nutritive".

Componenti vegetali

Presente nel menù dell'ultimo pasto dell'Iceman anche una componente vegetale. Nessuna sorpresa sul monococco, che è uno dei primi cereali a essere stato addomesticato dall'uomo ed è considerato un precursore del grano. Più misteriosa invece la presenza di tracce di felce aquilina, una pianta tossica. Un'ipotesi, secondo il direttore dell'Istituto per lo studio delle mummie di Eurac Research Albert Zink è che Ötzi “soffrisse di dolori causati da alcuni parassiti individuati nel suo intestino in precedenti studi e che quindi abbia utilizzato la felce aquilina come medicamento. Ma potrebbe anche aver utilizzato le foglie di felce per incartare il cibo e quindi, qualche particella potrebbe essere inavvertitamente finita nel suo pasto".

La preparazione dei cibi

L'analisi dettagliata del contenuto dello stomaco ha fornito anche particolari indicazioni su come venivano preparati i cibi nell'età del Rame. La carne di stambecco nello stomaco di Ötzi era infatti ancora molto ben conservata. Dalle striature nella fibra della carne, i ricercatori sono stati in grado di riconoscere che si trattava di un muscolo, essiccato all'aria e leggermente riscaldato, probabilmente per farlo conservare meglio. Infatti, solo a una temperatura che non supera i 60 gradi la fibra della carne rimane così ben strutturata.

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