Due laghi salati sono stati ritrovati sotto i ghiacci dell'Artico

Scienze
La scoperta è avvenuta sotto i ghiacci dell'Artico canadese, nella calotta Devon Ice Cap (foto: archivio Getty Images)
Artico-GettyImages

Potrebbero essere utilizzati come laboratorio sulla Terra per stabilire se bacini idrici simili del Sistema Solare - come quelli nascosti sotto la crosta ghiacciata della luna di Giove, Europa, o di quella di Saturno, Encelado - possono ospitare forme di vita

Sotto i ghiacci dell'Artico si celerebbero due laghi salati, che potrebbero essere ricchi di forme di vita batterica. La scoperta, descritta sulla rivista "Science Advances", si deve ai ricercatori dell'Università del Texas e della Nasa che hanno individuato i bacini con rilievi radar effettuati da un aereo. La presenza di questi due laghi sul nostro pianeta potrebbe rappresentare un'importante risorsa per studiare la presenza di vita in altri bacini idrici simili non terrestri, come gli oceani sommersi del Sistema Solare.

Un laboratorio di ricerca sulla Terra

I due laghi scoperti sono i primi ad essere stati localizzati nell'Artico canadese, nella calotta Devon Ice Cap e sono gli unici fatti di acqua salata. Sono sepolti sotto i ghiacchi tra i 550 e i 750 metri di profondità. Secondo le prime ipotesi dei ricercatori ospiterebbero forme di vita batterica. Fattore che li renderebbe ancora più interessanti, in quanto potrebbero essere utilizzati come laboratorio sulla Terra per capire se bacini idrici del Sistema solare che presentano condizioni simili (come gli oceani sommersi dai ghiacchi sulle lune Europa ed Encelado) possano ospitare la vita. Nel mondo sono circa 400 i laghi subglaciali finora noti, che si concentrano principalmente in Antartide.

Forme di vita batterica

Se l'esistenza di forme di vita batterica all'interno dei due laghi venisse confermata, secondo i ricercatori, questa si sarebbe evoluta rimanendo isolata per almeno 120mila anni. "Non ci aspettavamo di trovare acqua liquida sotto i ghiacchi canadesi", ha detto Anja Rutishauser, che ha coordinato lo studio. "Riuscire a raccogliere campioni di quest'acqua - ha proseguito - potrebbe aiutarci a verificare se esiste vita batterica, come si è evoluta e come è riuscita a sopravvivere in un ambiente freddo e senza alcun contatto con l'atmosfera".

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