Una miniera d'oro nello spazio nata dalla collisione di due stelle
ScienzeLa quantità di metallo prezioso prodotta sarebbe pari a 13 volte la massa della Terra. Ma decisamente troppo lontana per essere raggiunta. La scoperta si basa su dati relativi all’evento che nell’agosto 2017 ha generato onde gravitazionali osservate in tutto il mondo
Un'enorme quantità d'oro, pari a 13 volte la massa della Terra, si sarebbe riversata nella Via Lattea a seguito della collisione di due stelle di neutroni, cioè corpi celesti così densi da essere considerati l'anticamera dei buchi neri. La scoperta, pubblicata sull'"Astrophysical Journal", si basa sui dati relativi all'evento astronomico che nell'agosto 2017 ha generato le onde gravitazionali osservate da oltre 70 strumenti in tutto il mondo.
Il processo di creazione dell'oro
Secondo l'ipotesi descritta sull'Astrophysical Journal, la straordinaria massa d'oro che si è riversata nella Via Lattea sarebbe stata prodotta da una collisione di stelle avvenuta ad una distanza dalla Terra compresa fra gli 85 e i 160 milioni di anni luce. Oltre all'oro, sarebbe stata generata anche una quantità di europio, un metallo argenteo raro, pari a cinque volte la massa del nostro pianeta. Solitamente, elementi preziosi come l'oro e l'europio si creano attraverso un processo chiamato "cattura rapida dei neutroni" che consiste nell'assorbimento veloce da parte del nucleo di un atomo di un gruppo di neutroni, in modo da raggiungere una struttura stabile prima che la sua radioattività decada. Fino ad oggi non era mai stato chiarito quale processo alimentasse le miniere cosmiche degli elementi pesanti.
Le ipotesi degli scienziati
Una delle ipotesi avanzate fino a questo momento indicava le possibili origini delle miniere di metalli pesanti nelle supernovae, ovvero le stelle che esplodono quando giungono al termine del loro ciclo vitale. L'altra teoria, confermata dai risultati pubblicati sull'Astrophysical Journal, sostiene che la produzione dei metalli sia dovuta appunto alla fusione di stelle di neutroni. Questi corpi celesti sono estremamente densi e caratterizzati da una rotazione molto rapida. Sono quello che resta dell'esplosione di supernovae e per questo motivo, nel momento in cui nascono, hanno una temperatura altissima, che gradualmente si riduce fino ad abbassarsi di un milione di gradi dopo 100 mila anni. Ogni anno, secondo gli esperti, avverrebbero tra una e due fusioni di stelle di neutroni in uno spazio di sei milioni di anni luce all'interno della Via Lattea ma, nonostante la rarità dell'evento, questi fenomeni sarebbero comunque la fonte principale di europio nella nostra galassia.