Tra intelligenza artificiale e umana: IQ, il progetto di ricerca del Mit

Scienze
Le ricerche del Mit si concentreranno sulla contaminazione tra intelligenza artificiale e umana (Getty Images)
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Il Massachusetts Institute of Technology studierà le possibili contaminazioni tra AI e mente umana. Per migliorare lo sviluppo tecnologico e valutare il suo impatto sociale

Studiare l'intelligenza umana per migliorare quella artificiale. È l'obiettivo del Mit Intelligence Quest, progetto di ricerca del Massachusetts Institute of Technology. L'iniziativa punta a scoprire le basi dell'intelligenza umana e guidare lo sviluppo di strumenti tecnologici in grado di influenzare positivamente ogni aspetto della società.

Che cosa farà il Mit IQ

Due gli ambiti: “The Core” e “The Bridge”. Il primo filone di analisi si occuperà dei progressi in fatto di scienza dell'intelligenza umana e della macchina e di contaminare i due insiemi, attivando nuove collaborazioni e impegnandosi anche a porre interrogativi sull'etica e sull'impatto sociale. The Bridge, invece, fornirà strumenti di intelligenza artificiale personalizzati ai ricercatori del Mit, in altre discipline che non si siano direttamente collegate con il machine learning (la tecnologia che permette alle macchine di imparare dai dati e dall'esperienza).

Obiettivo: fare rete

L'Intelligence Quest è finanziato da una rete di donazioni filantropiche e partnership con alcune società. L'obiettivo, infatti, non è trasferire la conoscenza a una singola impresa (come avvenuto in passato grazie alla collaborazione con Ibm e il “supercomputer” Watson) ma coinvolgere più soggetti possibile per condividere i risultati della ricerca su vasta scala. “Il Mit Intelligence Quest - ha spiegato il presidente del Massachusetts Institute of Technology Rafael Reif - cerca di rispondere a due domande: come funziona l'intelligenza umana, in termini ingegneristici? E come possiamo usare una profonda comprensione dell'intelligenza umana per costruire macchine più sagge e più utili, a beneficio della società?”.

Intelligenza artificiale e futuro del lavoro

Il progetto punta quindi a trovare una terza via, laica, tra chi ostenta ottimismo e chi guarda con allarme all'intelligenza artificiale. “Presto - confemra Reif - sarà fonte di ricchezza ma anche di disuguaglianze, sia tra le nazioni che al loro interno. Un elemento vitale del Mit IQ - ha aggiunto - sarà quindi la ricerca sulle implicazioni economiche, culturali ed etiche dell'intelligenza artificiale e su come queste tecnologie possano essere progettate fin dall'inizio per servire i migliori interessi dell'intera società. Questo lavoro si integra naturalemente con gli sforzi del Mit per reinventare il futuro del lavoro”.

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