Black Hole Friday, per lo spazio oggi è la festa dei buchi neri

Scienze
Un'immagine diffusa sull'account Twitter della Nasa in occasione del Black Hole Friday

Niente shopping e sconti, come prevedrebbe il black friday, ma una giornata dedicata alla scienza. La Nasa, sui social, divulga informazioni e foto sulle misteriose regioni dello spazio-tempo dotate di un campo gravitazionale che inghiotte tutto, luce compresa

Niente shopping, ma tante informazioni scientifiche. Come succede da cinque anni a questa parte, anche per il 2017, la Nasa ha scelto di celebrare il black friday attraverso la scienza, lontano da sconti e negozi, e con l’iniziativa "Black Hole Friday". Vale a dire: il venerdì dei buchi neri. Sui suoi profili social, l'agenzia pubblicherà per tutta la giornata del 24 novembre immagini mozzafiato di queste misteriose regioni dello spazio-tempo, corredate dall’hashtag #BlackHoleFriday.

Cosa sono i buchi neri

Sul sito della Nasa, per l'occasione, sono state messe a disposizione degli utenti alcune informazioni sui buchi neri. Previsti dalla teoria della relatività generale di Einstein, devono il loro nome al fisico John Wheeler dell'Università di Princeton, che coniò questa definizione nel 1967. Anche se l’espressione 'buco nero' può far pensare a uno spazio vuoto, in realtà il nome vuole indicare una regione in cui si concentra un'enorme quantità di materia, come se una stella dieci volte più grande del Sole venisse strizzata in una sfera del diametro della città di New York. E in effetti, la maggior parte dei buchi neri nasce dai resti di una supernova, una grande stella che muore generando una spettacolare esplosione. Il risultato è un campo gravitazionale così forte da non lasciar sfuggire nulla che si trovi al suo interno: perfino la luce non può scappare, ed è per questo che i buchi neri non possono essere osservati direttamente, ma solo attraverso gli effetti che scatenano nella materia che li circonda. 

Gli studi sui buchi neri

Studiati a fondo dal fisico Stephen Hawking, le cui ricerche hanno permesso di confermare la teoria del Big Bang, i buchi neri sono stati oggetto di numerose missioni della Nasa, come quelle del telescopio a raggi X Chandra, del satellite Swift e del telescopio per raggi gamma Fermi, a cui l'Italia partecipa con Agenzia Spaziale Italiana (Asi), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

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