Dai fulmini l'origine dell'antimateria nel cielo durante i temporali

Scienze
Per condurre lo studio gli scienziati hanno allestito rilevatori di raggi gamma vicino alla centrale nucleare di Kashiwazaki-Kariwa, in Giappone (Getty Images)
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Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature, e realizzato da un team di ricerca dell'università giapponese di Kyoto, le antiparticelle sarebbero generate dall’interazione dei raggi gamma e l'atmosfera

L'antimateria presente nel cielo durante i temporali ha origine dai fulmini. Ne è convinto un gruppo di ricercatori dell'università di Kyoto in Giappone che, monitorando una serie di perturbazioni, è riuscito a registrare l'interazione tra raggi gamma e atmosfera che causerebbe la comparsa di antiparticelle. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Nature, ha evidenziato la formazione di reazioni a catena che producono non solo elementi radioattivi, ma anche antimateria, che però verrebbe annichilita in brevissimo tempo dallo scontro con la materia.

Smentite le teorie precedenti

Questa sequenza di eventi è stata ricostruita da Teruaki Enoto, astrofisico dell'università di Kyoto in Giappone, e dai suoi collaboratori che hanno allestito una serie di rilevatori di raggi gamma vicino alla centrale nucleare di Kashiwazaki-Kariwa. Questa zona del Giappone, spiegano i ricercatori, è il luogo ideale per fare esperimenti di questo tipo perché i temporali sono particolarmente forti e le nuvole tendono ad essere molto basse. Una predisposizione che ha permesso agli scienziati di confutare le teorie emerse negli anni '90, secondo le quali l’antimateria osservata nei cieli aveva origine da fenomeni atmosferici diversi dai fulmini.

Tre tipi di raggi gamma

I dati raccolti fanno riferimento a un temporale del febbraio del 2017, quando quattro rilevatori hanno registrato un forte picco di raggi gamma, tracciati in tre distinti lampi, immediatamente dopo un fulmine. Il primo di questi tre è durato meno di un millisecondo, il secondo è decaduto nel giro di alcune dozzine di millisecondi mentre il terzo è durato circa un minuto. "Abbiamo supposto che il primo lampo gamma venisse dal colpo di fulmine e attraverso analisi e calcoli – ha spiegato Enoto - abbiamo determinato le origini delle emissioni del secondo e del terzo".

Antimateria figlia del terzo raggio

Nello specifico la terza emissione, quella più prolungata, per gli scienziati, sarebbe stata causata dal collasso degli atomi instabili di azoto, privati dei neutroni dal lampo di raggi gamma precedente. Questo processo avrebbe provocato il rilascio di positroni, particelle di antimateria, che una volta entrate in contatto con le particelle speculari di materia si sarebbero annichiliti rilasciando i raggi gamma osservati per circa un minuto.

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