158 anni fa veniva pubblicata "L'origine delle specie" di Darwin

Scienze
"On the origin of species by means of natural selection, or the preservation of favoured races in the struggle for life", titolo originale dell'opera darwinaiana (Getty Images)

Pietra miliare della letteratura scientifica, rese accessibile a tutti la nuova teoria evoluzionistica

Se oggi facciamo riferimento alla teoria dell'evoluzione, è soprattutto per merito della tesi, rivoluzionaria per l'epoca in cui è stata concepita, di Charles Darwin. Ecco la genesi del libro pubblicato dal naturalista inglese 158 anni fa.

L'origine delle specie

Ritenuta una delle opere cardine della letteratura scientifica, "L'origine delle specie" (il titolo originale è "On the origin of species by means of natural selection, or the preservation of favoured races in the struggle for life") fu pubblicata per la prima volta il 24 novembre 1859. Vi è racchiusa la teoria darwiniana secondo la quale gli organismi di una stessa specie si evolvono nel tempo attraverso un processo di selezione naturale. Una tesi che ha trovato conferme anche nei più recenti progressi della genetica ma che, soprattutto all'epoca in cui comparve, fu messa in discussione dal cosiddetto antievoluzionismo. Si trattava di una corrente di pensiero caratterizzata da una serie di ipotesi contrarie all'evoluzione biologica, tra cui la teoria creazionista, che si rifà alla Bibbia, sostenendo la creazione divina di tutti gli esseri viventi.

Un'opera accessibile

Proprio grazie all'opera darwiniana, la teoria dell'evoluzione venne illustrata per la prima volta anche ai non addetti ai lavori. "L'origine delle specie" suscitò infatti interesse su vasta scala, anche al di fuori della Gran Bretagna e anche tra le personi comuni (il prezzo iniziale di 15 scellini venne in seguito dimezzato proprio per renderla più accessibile). Durante la vita di Darwin, scomparso nel 1882, il testo fu rieditato più volte, arrivando a sei diverse edizioni. In Italia sbarcò nel 1864, con la traduzione curata da Giovanni Canestrini in collaborazione con Leonardo Salimbeni. "C'è qualcosa di grandioso in questa concezione per cui la vita, con le sue diverse forze, è stata originariamente infusa in poche forme o in una sola – si concludeva così la prima edizione del libro – e da un inizio così semplice, innumerevoli forme bellissime e meravigliose si sono evolute e tuttora si evolvono".

La teoria di Darwin

"Nulla in biologia ha senso se non alla luce dell'evoluzione". Questa affermazione del genetista sovietico Theodosius Dobzhansky sintetizza bene l'importanza della teoria di Darwin, riassumibile nei seguenti punti: variabilità ed eredità dei caratteri, adattamento all'ambiente, lotta per la sopravvivenza, selezione naturale e isolamento geografico. Soltanto su un punto – quello dell'ereditarietà – il biologo inglese fu impreciso: affidandosi alle teorie di Jean-Baptiste de Lamarck, sostenne infatti che l'uso (o meno) di alcuni caratteri ereditari durante la vita potesse inficiare sulla loro trasmissione alla generazione seguente. Un'ipotesi smentita dalle successive scoperte in fatto di genetica.

 

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