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Trombosi venosa profonda ed embolia polmonare, quali sono i sintomi?

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Agenzia Fotogramma)

Queste condizioni dipendono dalla formazione di coaguli di sangue nelle vene delle gambe. Questi ultimi possono staccarsi e raggiungere i polmoni, dove bloccano il flusso sanguigno e provocano gravi problemi respiratori e dolori al petto 

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La trombosi venosa profonda è una condizione che consiste nella formazione di un coagulo di sangue (o trombo) in una o più vene localizzate in profondità. Solitamente coinvolge i vasi sanguigni presenti nelle gambe. Staccandosi, i coaguli possono raggiungere i polmoni e bloccare il flusso sanguigno, causando un’embolia polmonare, associata a gravi problemi respiratori e dolori al petto. Se non curata tempestivamente, questa patologia può provocare l’infarto polmonare e la morte del paziente.

I fattori di rischio della trombosi venosa profonda

I fattori che possono incrementare il rischio di sviluppare una trombosi venosa profonda sono molteplici e comprendono malattie ereditarie che compromettono la corretta coagulazione del sangue, il sovrappeso e l’obesità, traumi e interventi chirurgici, il fumo, la gravidanza, alcune forme di cancro, l’assunzione della pillola anticoncezionale o della terapia ormonale sostitutiva, un arresto cardiaco ecc. Anche restare seduti o sdraiati troppo a lungo può favorire la formazione dei coaguli. Quest’ultima può essere associata ad alterazioni della parete vascolare o del flusso sanguigno o a un aumento della coagulazione del sangue.

I sintomi della trombosi venosa profonda

In molti casi la trombosi venosa profonda è asintomatica, tuttavia talvolta può manifestarsi con gonfiore e dolore alla gamba, alla caviglia e al piede, crampi ai polpacci, riscaldamento dell’area interessata e variazioni del colore della pelle, che può risultare arrossata, cianotica o pallida.

I sintomi dell’embolia polmonare

I sintomi principali dell’embolia polmonare sono dolore al torace, improvvisa difficoltà a respirare (dispnea), cianosi, tosse, febbre sopra i 38° C, tachicardia e ipotensione.

La prevenzione della trombosi venosa profonda

Esistono vari comportamenti che possono aiutare a prevenire la trombosi venosa profonda. Per esempio, è una buona abitudine evitare i periodi di immobilità prolungata, alzandosi ogni tanto o muovendo le gambe anche quando si è costretti a restare seduti a lungo. Altri accorgimenti utili per ridurre il rischio sono mantenere il peso forma, non fumare e tenere sotto controllo la pressione. In alcuni casi, i medici possono anche prescrivere l’assunzione di farmaci o l’adozione di calze contenitive.

La cura dell’embolia polmonare

La terapia preventiva per l’embolia polmonare prevede trattamenti a base di farmaci anticoagulanti (tra cui l’eparina) per impedire l’incremento di dimensioni dell’embolo e ostacolare la formazione di nuovi coaguli. Nei casi più gravi, è possibile ricorrere alla terapia di urgenza, che consiste nella somministrazione di farmaci trombolitici, in grado di dissolvere gli emboli, e di ossigeno, per consentire l’immediata respirazione del tessuto. L’ultima risorsa è l’intervento chirurgico, che però nel lungo periodo può causare la formazione di nuovi emboli.

Attenzione ai lunghi viaggi in aereo

Dover restare seduti durante un viaggio in aereo particolarmente lungo può favorire la formazione di una trombosi venosa profonda. Per scongiurare il rischio è possibile indossare delle calze elastiche, alzarsi ogni tanto (quando è consentito) e fare degli esercizi da seduti con i piedi e le caviglie. È importante non confondere i sintomi della trombosi con quelli del gonfiore alle caviglie e ai polpacci (edema), anch’esso dovuto alla sedentarietà.