Si tratta di un processo per cui i fluidi non sono correttamente rimossi dai tessuti del nostro corpo. L'accumulo può causare gonfiore di alcune parti del corpo e nei casi più gravi essere preludio di scompenso cardiaco
“L'accumulo di liquidi nel nostro corpo può rapidamente degenerare in una situazione che potrebbe essere anche pericolosa”. E’ un monito che ha lanciato il dottor Eldrin Lewis, specialista in scompenso cardiaco presso la Brigham and Women's Hospital di Harvard. Proprio il portale dell’Harvard Medical School del rinomato ateneo americano, ha analizzato a fondo i disturbi legati alla ritenzione idrica, quel fenomeno per cui i fluidi non sono correttamente rimossi dai tessuti del nostro corpo. Questo accumulo di liquidi in eccesso può assumere una varietà di forme diverse, dal gonfiore di alcune parti del corpo a nausea, tosse persistente e affaticamento. Ma, nei casi più gravi, può anche essere preludio di un’insufficienza cardiaca e di problemi più seri per l’organismo.
Le possibili cause della ritenzione idrica
Fra le possibili cause che determinano la ritenzione idrica sono contemplate il caldo, il ciclo mestruale, le gravidanze, l’assunzione della pillola anticoncezionale, carenze nutrizionali, alcuni farmaci tra cui quelli contro la pressione alta, l’insufficienza venosa cronica o anche il fatto di rimanere troppo a lungo in piedi. Come ricorda il portale di Humanitas, struttura ospedaliera nel Milanese, le conseguenze di questo problema sono gonfiori (eventualmente associati a dolori), rigidità articolare e un rapido aumento o fluttuazione del peso. Se il problema riguarda tutto l'organismo si parla di ritenzione idrica generalizzata, ma più spesso la ritenzione idrica porta all'accumulo di fluidi solo in aree localizzate dell'organismo, come le gambe.
Attenzione all’aumento del peso
Le patologie che si possono associare alla ritenzione idrica sono, tra le altre, l’artrite, la cirrosi epatica, l’insufficienza renale, l’ipotiroidismo e lo scompenso cardiaco. Proprio sui danni che possono riguardare il cuore si è espresso il dottor Lewis, specificando che l'insufficienza cardiaca può iniziare con una lesione seguita da un attacco di cuore o svilupparsi a causa di valvole danneggiate. Molte volte, è il risultato di anni di lotta contro la pressione alta e le arterie ostruite. Indipendentemente da ciò che scatena il declino, l'insufficienza cardiaca culmina in un progressivo indebolimento del potere del cuore di pompare sangue. Di conseguenza, il sangue circola più lentamente attraverso il cuore e il corpo, le cellule hanno sete di ossigeno e di sostanze nutritive fresche. Per compensare il suo stato indebolito, il cuore subisce una serie di trasformazioni strutturali. E anche altri processi fisici entrano in gioco. Quando i reni rilevano il flusso sanguigno diminuito, attivano ormoni che stimolano il corpo a trattenere il fluido e alcune quantità di sodio nel tentativo di aumentare il volume di sangue in circolazione.
Rimedi e consigli utili
Si può porre rimedio in tempo affinchè questa situazione non degeneri. “Il cambiamento di peso è il primo segnale di un problema relativo ai liquidi nel corpo” ha detto Lewis. Quindi importante è monitorare il proprio peso con una pesatura giornaliera. L’obiettivo dovrebbe essere quello di mantenere il peso il più vicino possibile a quello che lo specialista definisce “dry weight”, che un medico può aiutare a determinare. Un momento ideale per pesarsi è la mattina prima di fare colazione, ma meglio dopo aver urinato. Tenendo sotto controllo il peso si possono così monitorare eventuali variazioni, che vanno tempestivamente segnalate ad un medico. In generale però tra i rimedi più adatti in caso di ritenzione idrica ci sono un'attività fisica regolare, una dieta a basso contenuto di sale, bere molto, assumere diuretici o altri farmaci (ad esempio per far fronte a problemi di tiroide) o il ricorso a integratori. Calcio, magnesio e manganese possono ad esempio essere utili quando il problema è associato al ciclo mestruale.