ESMO 2025, la rivoluzione della ricerca oncologica parte da Berlino

Al Congresso ESMO 2025, l’oncologia europea ha tracciato una nuova rotta: semplificare la ricerca, abbattere la burocrazia e aprirsi alla collaborazione globale, anche con la Cina. L’Italia si conferma protagonista con il Professor Giuseppe Curigliano, Presidente Eletto, e con studi che promettono di cambiare la vita dei pazienti. Dai progressi nel tumore al seno alle nuove terapie per la vescica, fino al ruolo della psiconcologia: ecco cosa sta davvero cambiando nella cura del cancro. L’occasione nasce con l’idea di dedicare a ESMO 2025 una puntata speciale di Health, l’approfondimento sulla salute di Sky TG24, in onda tutte le domeniche alle 9.30. Il congresso Berlino ha ospitato il Congresso dopo Barcellona, sede dell’edizione precedente. Nel giugno 2024 avevo già vissuto l’esperienza di trovarmi a Chicago, tra i 50mila partecipanti di ASCO, il più importante congresso mondiale di oncologia. Camminando chilometri all’interno del centro congressi, mi ero resa conto che partecipare in presenza significa comprendere davvero dove siamo arrivati nella lotta contro il cancro. Anche un “laico”, in mezzo a migliaia di oncologi, può toccare con mano i risultati della ricerca scientifica che, mese dopo mese, anno dopo anno, sta cambiando concretamente la pratica clinica. A Berlino sono arrivata con lo stesso entusiasmo, sperando di ritrovare anche in Europa gli stessi numeri e la stessa energia. E così è stato. Un congresso da record e una visione globale A Berlino, 40mila esperti da tutto il mondo si sono riuniti per il 50° Congresso della Società Europea di Oncologia Medica . Un evento che ha animato la città per diversi giorni: al centro, la ricerca oncologica, con quasi 6mila abstract presentati. Il Professor Giuseppe Curigliano, oncologo italiano e direttore della Divisione Sviluppo Nuovi Farmaci allo IEO di Milano, è da pochi mesi il Presidente Eletto di ESMO. Il suo messaggio da Berlino è stato chiaro: la ricerca deve essere libera, integrata, globale. Basta con i lacci e lacciuoli che frenano l’Europa. Dobbiamo costruire ponti con la Cina, non muri. Numeri italiani: meno morti, più guariti Prima di analizzare gli studi più interessanti presentati a ESMO, vale la pena osservare la fotografia più aggiornata che emerge dal Rapporto AIOM 2024, in attesa del prossimo previsto per metà dicembre. In Italia si stimano 390.100 nuove diagnosi di tumore all’anno. I sopravvissuti sono circa 3,7 milioni, pari al 6,2% della popolazione. Il 50% dei pazienti può considerarsi guarito. Tra il 2020 e il 2025, la mortalità oncologica maschile è diminuita del 14,5%, il dato migliore in Europa. Un risultato legato soprattutto alla riduzione dei decessi per tumore del polmone e dello stomaco. Ma restano criticità, come ha spiegato da Berlino il Presidente Eletto di AIOM, Professor Massimo Di Maio, pronto a succedere al Professor Franco Perrone: servono più risorse, personale e accesso alle terapie innovative. Tumore al seno: nuove speranze per le pazienti Il carcinoma mammario resta il tumore più frequente in Italia. Al Congresso ESMO sono stati presentati studi che promettono di cambiare la pratica clinica. Trastuzumab deruxtecan ha dimostrato di ridurre del 53% il rischio di recidiva rispetto alla terapia standard nel tumore HER2+ in fase iniziale. Nel trattamento pre-chirurgico, ha eliminato ogni traccia di tumore nel 67% delle pazienti. Per le forme più aggressive, come il tumore al seno triplo negativo metastatico, arrivano risultati incoraggianti da due farmaci innovativi: sacituzumab govitecan e datopotamab deruxtecan. Il primo ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione, mentre il secondo ha prolungato la vita di 5 mesi rispetto alla chemioterapia e quasi raddoppiato il tempo senza progressione. Entrambi offrono nuove opzioni terapeutiche per pazienti con bisogni clinici finora insoddisfatti. Lo studio monarchE e le parole delle esperte Un’ulteriore novità presentata a ESMO 2025 riguarda lo studio monarchE, che ha confermato l’efficacia dell’abemaciclib in combinazione con terapia endocrina in setting adiuvante. L’analisi primaria dello studio ha mostrato una riduzione del rischio di morte del 15,8% rispetto alla sola terapia endocrina, con un follow-up di 6,3 anni. Il beneficio è stato significativo anche per la sopravvivenza libera da malattia invasiva e da recidiva a distanza . La Prof.ssa Lucia Del Mastro dell’IRCCS Policlinico San Martino di Genova e la Prof.ssa Valentina Guarneri dell’Università di Padova hanno spiegato ai nostri microfoni questi risultati e l’impatto concreto sulla pratica clinica, evidenziando come questi dati possano ridefinire lo standard di cura per le pazienti con carcinoma mammario HR‑positivo ad alto rischio. Tumore della vescica: una svolta terapeutica Altra neoplasia al centro di ESMO 2025 è stato il tumore della vescica muscolo-invasivo, spesso trattato solo con chirurgia. Un cancro che ha ora una nuova speranza. Lo studio KEYNOTE-905 ha dimostrato che la combinazione di pembrolizumab ed enfortumab vedotin, somministrata prima e dopo l’intervento, riduce del 60% il rischio di recidiva e del 50% il rischio di morte. Più del 70% dei pazienti trattati è libero da malattia a due anni. Una svolta per chi non può ricevere chemioterapia a base di platino. Psiconcologia: vivere meglio, non solo più a lungo In Europa, oltre 20 milioni di persone convivono con il cancro come malattia cronica. La Prof.ssa Gabriella Pravettoni, Direttrice della Divisione di Psiconcologia dell’IEO, con ruoli di supervisione clinica e ricerca sui trattamenti psicologici per i pazienti oncologici, ha sottolineato al microfono di Sky TG24 l’importanza del supporto psicologico: “Solo il 20% dei centri italiani ha uno psiconcologo strutturato. Dobbiamo aiutare i pazienti non solo a vivere più a lungo, ma a vivere meglio”. Ansia, depressione, difficoltà lavorative e finanziarie sono spesso trascurate, ma incidono profondamente sulla qualità della vita. Una medicina più equa e globale Dal Congresso ESMO 2025 sono tornata con una convinzione profonda: il cancro è sempre più curabile, anche nelle sue forme più aggressive. Non è solo una speranza, ma una realtà che emerge dai dati, dagli studi clinici e dalle testimonianze dei ricercatori. La scienza sta accelerando, e lo fa con l’obiettivo di essere accessibile, inclusiva, universale. La ricerca scientifica che raccontiamo ogni settimana a Health non è solo innovazione: è lo strumento più potente che abbiamo per accorciare le distanze tra bisogni e soluzioni, tra pazienti e terapie, tra Paesi e possibilità. È il ponte che può rendere la medicina davvero equa e globale. A Berlino ho visto una comunità scientifica determinata a superare confini, ideologie e ostacoli burocratici. Ho ascoltato voci che chiedono una ricerca più libera, più integrata, più aperta. E ho capito che il futuro dell’oncologia non è solo nelle molecole, ma anche nella visione: quella di una medicina che non lascia indietro nessuno.

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Raffaella Cesaroni