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Pronto soccorso, carenza di medici e attesa per i pazienti: il report di Simeu

Salute e Benessere

La Società italiana di Medicina emergenza-urgenza (Simeu) ha pubblicato un rapporto sulla qualità delle strutture sanitarie italiane. Secondo lo studio, il principale “malus” nei pronto soccorso è la carenza di personale, seguita dall'attesa dei pazienti, spesso sulle barelle, per avere un posto letto (26%). Poi, gli "accessi impropri” (26%) e le aggressioni (19%)

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Carenza di personale, attese dei pazienti per i posto letto, accessi impropri, aggressioni. È questa la fotografia dei pronto soccorso in Italia secondo Simeu, la Società italiana di Medicina emergenza-urgenza, che nel suo ultimo report ha elencato tutti i principali problemi delle strutture sanitarie italiane. La rilevazione, condotta dalla società scientifica tra il 3 e il 5 novembre 2024, punta a fornire un quadro generale sull'attuale situazione del servizio sanitario nazionale. Secondo lo studio, il principale “malus” è la “carenza di personale”, che si attesta al 29%, seguita dal “boarding” (cioè le attese dei pazienti, spesso sulle barelle, per avere un posto letto), al 26%. Stessa percentuale anche per gli “accessi impropri”. Al 19% invece le “aggressioni”.  

La disaffezione dei medici

La rilevazione della Simeu ha anche approfondito i motivi di disaffezione dei medici. Al primo posto, lo stress lavoro-correlato (29%), seguito dall'insufficienza di valorizzazione economica (26%). Impatta anche la qualità della vita (23%) e il rischio medico-legale (22%). "I temi maggiormente dibattuti, come gli accessi 'impropri' o le aggressioni, sono considerati dai professionisti di minor importanza rispetto alla necessità di rinforzare gli organici con lo scopo di garantire una migliore qualità di cura ed assistenza e di diminuire il carico di lavoro sui singoli operatori e, di conseguenza, anche lo stress psicofisico dei professionisti”, ha detto Beniamino Susi, vicepresidente Simeu, citato da Adnkronos. Secondo Antonio Voza, segretario nazionale Simeu, “lo stress correlato ad un’attività intensa è anche l’elemento più critico in assoluto che definisce la disaffezione dei medici al lavoro in pronto soccorso prima ancora che la valorizzazione economica”.

Il rapporto di Simeu e le richieste dei pronto soccorso

Al report hanno risposto 80 centri rappresentativi di un numero di accessi di pronto soccorso nel 2023 pari a 3.957.321, cioè il 22% dei totali. A seguito della ricerca, i direttori dei pronto soccorso hanno chiesto, nel 28% dei casi, “maggior attività di filtro da parte della Medicina generale”; nel 25% dei casi “l'attivazione di ambulatori ad accesso diretto”. Il 24% chiede “più efficace e precoce presa in carico di pazienti dimissibili” e il 23% la “diminuzione dei tempi d’attesa per esami diagnostici. Tra le principali necessità spicca “la possibilità di indirizzare altrove, sin dal triage, pazienti a minor priorità e la gestione separata dei codici minori affidata ad altre figure professionali", riferisce la Simeu.

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Il boarding

Lo studio di Simeu prende in esame anche l'attesa dei pazienti per un posto letto. I direttori dei Dea, dipartimenti di emergenza-urgenza, hanno dichiarato che nel 2024 rispetto al passato “il 10% delle strutture non costituisce un problema” e, nel 54% dei casi, “si registra un incremento”. “Nel 30% l’incremento avviene, nonostante siano stati presi provvedimenti organizzativi; nel 36% il boarding è diminuito, grazie a specifici provvedimenti organizzativi; nel 24% non è stato preso alcun provvedimento". "Il dato confortante è che il 36% dei centri registra una diminuzione, il che dimostra che esistono margini di miglioramento che devono essere maggiormente esplorati. Nonostante il problema continui ad essere in sostanziale crescita nella maggioranza dei casi questo valore, associato all’incremento degli accessi, delinea un futuro di maggior impegno per le strutture dell’Emergenza urgenza", ha dichiarato Andrea Fabbri dell'ufficio di presidenza Simeu, citatao da Adnkronos.

Le priorità secondo i direttori dei pronto soccorso

Secondo lo studio di Simeu, i direttori di pronto soccorso ritengono più urgenti i seguenti servizi:

  • Rinforzo degli organici (28%)

  • Diminuzione del boarding (26%)

  • Possibilità di indirizzare altrove i pazienti a minor priorità (24%)

  • Gestione separata dei codici minori (22%)

Per quanto riguarda la tipologia di paziente, il maggior “impegno gestionale - inteso come peso organizzativo, necessità di risorse, tempi di permanenza, carico assistenziale” è rappresentato da:

  • Pazienti cronici multi patologici (27%)

  • Pazienti a prevalente componente assistenziale (26%)

  • Pazienti a patologia prevalente oncologica (25%)

  • Pazienti a patologia prevalente psichiatrica (22%)

L'allarme di Simeu

La Società italiana di Medicina emergenza-urgenza ha infine rimarcato che “i pronto soccorso italiani stanno funzionando da tampone dell’intero sistema, reggendo il peso di condizioni di cronicità e socio-assistenzialità che non avrebbero alcun motivo di essere gestiti dalla Medicina d’emergenza urgenza se non per l’insufficienza delle strutture che dovrebbero essere deputate a tali scopi", si legge ancora sull'agenzia

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