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Allarme pediatri, da gennaio +800% di ricoveri di bambini per pertosse, 3 morti

Salute e Benessere
©Ansa

Da gennaio a maggio del 2024 sono stati registrati 110 ricoveri, soprattutto tra neonati e lattanti non vaccinati; 15 i bimbi finiti in terapia intensiva 

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Allarme pertosse in Italia. I pediatri lanciano l'allerta per l'epidemia che sta colpendo principalmente neonati e lattanti non vaccinati. Dall’inizio dell’anno si sono registrate tre morti di neonati e un aumento dell'800% dei ricoveri rispetto al 2023.

Il numero totale è di 110 ricoveri da gennaio a maggio, dati che si stimano sottostimati; 15 i lattanti finiti in terapia intensiva.  

L'allerta della Società italiana di pediatria arriva dopo l'allarme dell'Ecdc su quasi 60mila casi in Europa nel 2023 fino ad aprile 2024, con una crescita di oltre 10 volte sul 2022 e 2023. 

Cos’è la pertosse

La pertosse è una malattia infettiva batterica molto contagiosa. Viene chiamata gergalmente anche "tosse dei 100 giorni", perché può durare dieci o più settimane. A causarla è un batterio, la Bordetella pertussis, presente in tutto il mondo, e che si localizza nelle cellule di rivestimento dell’apparato respiratorio e determina una tosse violenta e secca. 

Nel neonato e nei bambini al di sotto di 1 anno, la pertosse può essere molto grave, addirittura mortale: le complicazioni più gravi sono costituite da sovrainfezioni batteriche, che possono portare a otiti, polmonite, bronchiti o addirittura affezioni neurologiche (crisi convulsive, encefaliti). I colpi di tosse possono anche provocare delle emorragie sottocongiuntivali e nel naso. 

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I sintomi

Il periodo di incubazione è di 10-14 giorni, trascorso il quale la malattia si caratterizza per una fase iniziale, detta catarrale, con febbre leggera, starnuti, raucedine e tosse notturna. A questa segue un periodo di 2-3 settimane, chiamato parossistico in cui la pertosse si manifesta con episodi di tosse secca (5-15 colpi violenti e ravvicinati che terminano con un “urlo inspiratorio” e l’eventuale emissione di minima quantità di muco). A queste fasi segue un graduale recupero. La tosse convulsiva, dovuta alla malattia, può ostacolare sia la respirazione sia l'alimentazione.

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Prevenzione e cura

La pertosse si previene attraverso la vaccinazione. In Italia il vaccino contro questa malattia è stato reso obbligatorio, assieme ad altri undici, per i bambini in età scolastica. Si tratta di una vaccinazione consigliata anche dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Prima dell’introduzione dei vaccini antipertosse "almeno l’80% delle persone veniva infettato dal batterio prima dell’adolescenza". A dirlo è il ministero della Salute.

Quando la contrae la pertosse, il trattamento di cura prevede l’assunzione di antibiotici eritromicina, claritromicina o azitromicina. La maggior parte degli adolescenti e degli adulti, generalmente in salute, recuperano pienamente dopo un episodio di pertosse. I rischi maggiori, infatti, sono per le persone con patologie pregresse, soggetti che, in caso di contagio, presentano un rischio maggiore di mortalità.

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