Linfoma a grandi cellule B: via libera dell'Aifa a nuovo farmaco

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È il primo di una nuova classe di molecole e la sua somministrazione ha una durata fissa. Un’opzione in più per i malati che sono già stati sottoposti a due trattamenti

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Si chiama Glofitamab ed è stata autorizzata dall’Agenzia Italiana del Farmaco per il trattamento di pazienti adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) nei casi in cui la malattia non risponda ai farmaci o sia ritornata dopo due o più linee di terapia sistemica. 

Si tratta di una molecola che ha diverse caratteristiche uniche: è un anticorpo monoclonale costruito in modo da massimizzare l’azione contro le cellule tumorali minimizzando gli effetti collaterali. In più, la sua somministrazione è per un periodo di tempo fisso – circa 8 mesi – e consente ai pazienti di sapere quando il trattamento terminerà.

Il Glofitamab

Glofitamab è anticorpo monoclonale bispecifico: una molecola disegnata in modo da poter mettere in relazione da una parte i linfociti T, le cellule del sistema immunitario, dall’altra le cellule di linfoma, attivando le prime contro le seconde. Non solo. “Ad oggi, Glofitamab è l’unico farmaco di questa classe con una configurazione 2:1 che gli permette di massimizzare il legame con le cellule malate attraverso due legami con il recettore CD20 presente su di esse e non attivare troppo i linfociti T, e quindi non provocare un’attività immunitaria eccessiva che potrebbe portare a tossicità, dal momento che ha un solo legame su di essi attraverso la proteina CD3”, spiega Carmelo Carlo-Stella, Professore Ordinario di Ematologia, Humanitas University; Direttore della Scuola di Specializzazione in Ematologia, Humanitas University; Capo Sezione Neoplasie Linfoidi, IRCCS Humanitas Research Hospital. Un meccanismo d’azione che lo rende particolarmente efficace e in grado di indurre risposte complete, veloci e durature nei pazienti con linfomi che che non rispondono alle terapie o sono già stati curati, anche con le CAR-T.

Una terapia a tempo

Le altre caratteristiche che rendono Glofitamab una soluzione semplice da gestire sia per il paziente sia per il clinico sono la durata fissa del trattamento – 8 mesi – e il fatto di essere una monoterapia chemio-free e pronta all’uso.

Gli studi

Gli studi scientifici dimostrano che Glofitamab è in grado di mantenere risposte complete che sono durate nel tempo: il 55% dei pazienti con aveva raggiunto la risposta completa era ancora in remissione a 24 mesi. La maggior parte di questi pazienti è rimasta libera da progressione ed era ancora in vita 18 mesi dopo aver completato il trattamento a durata fissa con glofitamab. L’efficacia è mantenuta anche nei pazienti più compromessi che avevano ricevuto in precedenza le CAR-T. 

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